ARTE CONTEMPORANEA
L’Aldilà come finestra da cui osservare lo spazio
Giovedì 6 febbraio, Gabriele Maquignaz ha presentato a Milano alla Galleria Bocca in Corso Vittorio Emanuele II (ore 18.30) il suo catalogo edito da Skira.
Redazione
Giovedì 6 febbraio, Gabriele Maquignaz presenterà a Milano alla Galleria Bocca in Corso Vittorio Emanuele II (ore 18.30) il suo catalogo edito da Skira. Intitolato “La porta dell’Aldilà”, il volume, a cura di Guido Folco, riporta, tra i testi introduttivi, quello del noto storico dell’arte Philippe Daverio, che sarà presente all’evento.
“Un giorno, seduto sotto il Cervino, guardando davanti a me, perso nel vuoto ho una grande intuizione”, afferma Maquignaz, “mi accorgo che lo spazio non basta più. L’arte necessita di un’evoluzione, oltre lo spazio, oltre il tempo, oltre l’universo e oltre l’infinito. Solo con la creazione della “porta dell’Aldilà” ho messo le basi per una nuova arte”.
Con questa affermazione il pittore e scultore valdostano afferma di superare il limite dello spazio e dello Spazialismo. Come? Connettendo in modo perpetuo lo spazio, il tempo e l’Aldilà mediante un taglio codificato e ragionato nell’arte. La dimensione spirituale, quella dell’Aldilà, diventa pertanto la vera finestra da cui osservare lo spazio.
Questa necessità espressiva, tanto fisica quanto spirituale, si manifesta nella straordinaria manualità creativa di Gabriele Maquignaz che, giunta a maturità, trova voce attraverso pittura e scultura. Vita e morte divengono i punti cardinali entro cui orientare la sua ricerca artistica e spirituale per ritrovare la propria essenza.
Questi elementi concorrono nella definizione del manifesto Codice Aldilà, creato e presentato al pubblico dallo stesso Maquignaz nel 2018. Con esso, per la prima volta nella storia artistica, il Maestro ha aperto la Porta per l’Aldilà, unendo spazio e tempo nell’arte e superando i concetti di Spazialismo e di Fontana, mettendo in comunicazione la dimensione terrena e quella ultraterrena attraverso un’azione, quella del taglio, consapevole e codificata.
Non ci resta dunque che addentrarci nel mistero di queste realtà irraggiungibili, ma percepibili attraverso l’arte di Maquignaz.