Urban Style
Un rilancio che punta su sensazioni e materiali innovativi
Lasciare un’impronta nuova nel rispetto del tessuto urbano e dell’architettura locale. Una tendenza che oggi si sta affermando sempre di più. Il caso delle Reserve Rostery di Starbuks a Milano è emblematico in tal senso
Volendo dare uno sguardo alla contemporaneità e al periodo più recente si può notare come i cambiamenti legati alle tecnologie abbiano velocizzato numerosi processi e comunque il modo di approcciare scelte e contenuti. In particolare l’aspetto urbano delle metropoli è significativo dell’evoluzione di un tessuto sociale e specchio di un periodo. Milano, per esempio, ha visto rapidi e sostanziali progetti urbanistici e di restyling che ne hanno modificato, a volte in modo sostanziale, porzioni di quartieri.
L’area delle ex-Varesine, per esempio, un tempo era incolta e accoglieva un luna park. Oggi è una rinomata zona Porta Nuova con grattacieli e palazzi che non tutti in un primo momento hanno “accettato” come parte integrante del tessuto milanese. City Life, un altro progetto di riqualificazione nel quartiere Fiera, è divenuto simbolo con la piazza Tre Torri de “il Dritto, lo Storto, il Curvo e lo Sdariato” .Progetti e realizzazioni innovative che hanno avuto un forte impatto sul tessuto urbano e sul turismo in una città come Milano, considerata da sempre ricca di tesori nascosti.
Nel filone del rinnovamento cittadino procedono però anche interventi minori, i negozi infatti sono in continuo restyling, contribuendo così alla perdita di un’identità di ogni porzione di via o scorcio cittadino. La storica sede delle Poste Italiane in piazza Cordusio ha lasciato da quasi due anni il posto ad una realtà tutt’altro che milanese e men che meno italiana, Starbucks, una catena statunitense di caffetterie che serve caffè americano in bicchieri di carta. La realizzazione milanese, ormai nota a molti, ha però dato l’opportunità di esprimere un progetto molto più caratterizzato dalla peculiarità del processo di realizzazione della materia prima, con macchinari imponenti e suggestivi, che dal marchio stesso. Un risultato interessante quindi perché ha valorizzato contesto e contenuto.
L’enorme superficie, ben 2300 metri quadrati in una cornice storica avvolgente, hanno stimolato un progetto ricco ed interessante. Il mondo del marketing ha poi fatto il resto promuovendo una campagna impostata sulla trasmissione di nuove sensazioni, sulle emozioni, sulla bontà del prodotto, sulla creazione del network. Tutti messaggi che in maniera indiretta hanno portato a una netta valorizzazione del marchio. Starbucks ha proseguito, forse proprio partendo anche da qui, con realizzazioni più caratterizzate rispetto a quelle inserite in spazi già definiti dove è solo l’arredo che crea il ripetersi del marchio. Si parla infatti di Reserve Rostery dove Starbucks unisce bar, panetteria, angolo te e caffè, ma non solo, perché anche il contesto stupisce proprio per il forte impatto visivo e fruitivo.
A Tokyo, quinta realizzazione di questo tipo, il progetto e l’idea concettuale dell’edificio è del famoso architetto Kengo Kuma in collaborazione però nella parte interna con Liz Muller a capo dello studio di Design di Starbucks.La grande nota positiva è l’aver seguito un approccio decisamente rispettoso dello spirito architettonico e di vita locale che ha valorizzato usi e costumi importanti per i frequentatori creando così un risultato unico e del tutto ricco di sfaccettature.
L’edificio di quattro piani si sviluppa a spirale intorno ad un enorme silo in rame per il caffè e termina con una terrazza dove il visitatore si trova circondato da fiori di ciliegio che scendono da fioriere circostanti. All’interno il soffitto in legno ricorda la tecnica degli origami, fiori di ciliegio sono presenti anche intorno all’enorme botte di caffè e tecniche giapponesi sono state utilizzate per garantire luminosità a rame e legno, caratteristica indispensabile all’armonia locale. Approccio delle Reserve Rostery di Starbucks sembra voler valorizzare così contesto e storia locale dei luoghi sede di progetto. Una tendenza oggi sempre più forte: lasciare un’impronta decisamente nuova nel rispetto del tessuto urbano e dell’architettura locale.