ARTISTI OGGI
La mission dell’artista nel mondo attuale
Essere artista oggi, come in passato, oltre alla pura vocazione personale, ha molto a che fare con il ruolo che attribuiamo all’arte sia verso l’individuo, che nella collettività e nella società. Un ruolo di grande responsabilità, che ci aiuta a immaginare un domani migliore. Un compito da vivere quotidianamente come una ricerca di senso e significato, da condividere e su cui confrontarsi il più possibile
Daniele Basso
Oggi come in passato l’arte è ricerca continua dell’assoluto, dell’altrove. Parafrasando il filosofo contemporaneo UmbertoGalimberti “l’opera d’arte è un oggetto che non si conclude mai. Che ti rimanda ad altro. Che non riesci a definire completamente“. Apre le porte all’intuizione. Al dialogo tra dentro e fuori, tra particolare e universale, tra spazio e tempo. Nell’arte sogniamo dimensioni e soluzioni alternative per l’anima. Mondi migliori in cui desideriamo vivere. Quindi essere artista, oggi come in passato, oltre alla pura vocazione personale, ha molto a che fare con il ruolo che attribuiamo all’arte sia verso l’individuo, che nella collettività e nella società. Un ruolo a mio avviso di grande responsabilità, che ci aiuta ad immaginare un domani migliore. Un compito che vivo quotidianamente come una ricerca di senso e significato, da condividere e su cui confrontarsi il più possibile. L’arte è il linguaggio più adatto per comunicare attraverso le emozioni. Per dire ciò che le parole non possono dire.Col quale, partendo dall’analisi del contesto e del vissuto, creo elementi simbolici (archetipi e immagini) in cui possiamo rifletterci, fisicamente e metaforicamente, per riconoscere parte dei valori della nostra identità individuale, collettiva e territoriale.
Nella ricerca della bellezza vedo l’opportunità di raggiungere l’anima delle personee comunicare in modo allargato e trasversale ad ogni individuo. Ecco perché, nel mio lavoro, il linguaggio formale apparentemente figurativo e immediatamente comprensibile si completa con l’aspetto concettuale nel messaggio e nel significato, per scoprire più livelli di contenuti in base alla curiosità, profondità d’animo e preparazione di chi osserva.
La differenza quindi tra ieri e oggi, non è nell’essenza della vocazione artistica, ma piuttosto nel contesto in cui si opera. Un ambiente sociale iper affollato di messaggi e comunicazione, che rende sorde le persone, piuttosto orientate a proteggersi che ad ascoltare e accogliere informazioni. Un contesto tecnologico velocissimo. Quasi isterico. Più veloce dei ritmi della natura e dell’uomo. Che ci costringe a inseguire tempo e informazioni. In cui le immagini scorrono distrattamente sui device, private del loro valore simbolico. La cui storia, fatta di anni di ricerca, di settimane di lavoro e ore di preparazione, si brucia in un click. Dove si premia lo schock, in un eccesso continuo ormai sfuggito dal controllo del buon senso.
Ma è anche un mondo di grandi opportunità. In cui la globalizzazione ha reso raggiungibili capillarmente una varietà infinita di eccellenze locali. Vero patrimonio dell’Umanità. In cui il genius lociaffronta il rischio di spersonalizzazione affermando la dimensione umana del saper fare (conoscenza, competenza e cultura territoriale). Una situazione in cui l’arte riscopre il proprio ruolo e valore sociale di magister vitae. In questo vedo il futuro dell’arte e del lavoro d’artista: nella collaborazione con le imprese. Vere custodi delle “Culture del Fare”. Inconsapevoli ma potenti mecenate che introducendo l’arte nel pensiero produttivo artigianale e industriale, riportano l’uomo al centro del sistema economico, culturale e sociale. Un uomo che ritrova il senso ed il significato del proprio lavoro. Che nei valori intangibili dei distretti territoriali, espressi da opere d’arte simboliche e landmark territoriali, riscopre la propria storia e la propria identità, individuale e collettiva.
La necessità concreta di sostenibilità dell’azione produttiva, espressa nei bilanci sociali, inizialmente fortemente orientata alla sola salvaguardia della natura e delle risorse energetiche, oggi è diventata “green attitude”,spostando il progetto sul tema della sostenibilità sociale d’impresa. Dove l’uomo, l’etica ed il valore culturale che le aziende esprimono sul territorio sono la misura reale del valore sociale d’impresa. In questo contesto competitivo l’arte risulta l’unica vera opportunità, l’unio asset strategico concreto, per comunicare e condividere queste emozioni con gli stakeholders e la comunità intera. Siamo di fronte ad una meravigliosa sfida. Ce lo dice la storia. Al confine col Medioevo, possiamo ancora scegliere un Nuovo Rinascimento. Oltre la paura. Da protagonisti liberi del nostro destino. A noi la scelta. Citando Adriano Olivetti, “Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande”. Ed è l’artista, a mio avviso, che ha il compito di tracciare coraggiosamente strade alternative per l’umanità, per aiutare tutti noi a progettare e realizzare il futuro in cui desideriamo vivere.
Nato il 4 agosto 1975 a Moncalieri (TO), è un artista italiano noto per i lavori in metallo lucidato a specchio. Opere che inducono una maggiore coscienza di noi stessi nella ricerca della nostra identità. Ha partecipato a tre edizioni della Biennale d’Arte di Venezia, con mostre e opere in diverse parti del mondo, tra cui Carrousel du Louvre(Parigi), Università del Seraphicum(Vaticano), GNAM(Roma), Expo 2015(Milano), World of Coca Cola(Atlanta), Officine della Scrittura(Torino), Museo del Parco(Portofino), Shoah Memorial(Milano) e in gallerie a New York, Dubai, San Pietroburgo, Tel Aviv,Monte-Carlo, Lugano, Milano, Torinoe Bologna. Nel 2015 “Coke Its Me” (The Coca-Cola Company) e Gigant(SWC Alta Badia – Unesco Park Dolomites). Nel 2016 “Aquamantio” (MOSCA1916) a Biella. Nel 2017 “Il Cavallino” (70° Anniversario Ferrari) e i premi al 67° Festival di Sanremo, per Star Team Monaco (S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco) eper Inter FC. Nel 2019 Main Artist al Teatro del Silenziodi Andrea Bocelli, regia Luca Tommassini. Nel 2020 continua la collaborazione con Andrea Bocellie il monumento Discrimine Momentum(African Fashion Gate) a Villafranca Verona. Oggi le sue opere sono da Artion Gallery, Galerie Sept,Simon Bart, Hysteria Art,Laura Tartarelli Contemporary e Galleria Ferrero.