INTERVISTA
ISABELLA ROSSELLINI Sul palco l’empatia evolutiva tra uomini e animali
Con il suo spettacolo “Darwin’s Smile”, Isabella Rossellini rivela il legame emotivo tra uomini e animali. E, nell’intervista esclusiva con ArteCultura Magazine, condivide il suo talento e la passione dietro questa prospettiva affascinante, svelando dettagli che rendono unico il suo viaggio teatrale.
“L’idea di questo spettacolo è nata da due mie conferenze sull’etologia e l’arte influenzata dalla teoria dell’evoluzione. Due conferenze che mi furono chieste dal Musée d’Orsay a Parigi. Da qui mi è stato proposto di trarre un monologo su Darwin e il suo testo del 1872, quello intitolato “L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali”, dove si spiega la continuità di emozioni fra specie diverse. L’idea mi è piaciuta anche perché quello studio sull’evoluzione è stato possibile grazie alla nascita contemporanea della fotografia, che per me è una passione”. Isabella Rossellini debutterà al Teatro della Pergola, dal 23 al 28 gennaio dando vita al suo one woman show, “Darwin’s Smile”. Uno spettacolo che è insieme anche una lezione sull’evoluzione e sulla recitazione, a partire dal libro di Charles Darwin “L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali”. La produzione è Les Visiteurs Du Soir, in coproduzione con Teatro della Toscana, che debutta il 15 gennaio al Teatro Remondini di Bassano del Grappa. Poi sarà al Teatro Comunale di Vicenza, e al Teatro Lyrick di Assisi, il 20 e 21 gennaio è ospite del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia al Politeama Rossetti di Trieste.
Signora Rossellini, in scena esplora arte e scienza.
“Diciamo che faccio un lavoro in più: cerco di riconciliare due mondi che sono spesso agli antipodi. La lettura del libro di Darwin ha rivelato che esiste continuità tra gli esseri umani e gli animali e che può essere ritrovata anche nel modo di esprimere le emozioni. Certe cose le condivido e le capisco perfettamente, perché sono etologa che si è iscritta all’università a cinquant’anni”.
Cosa c’è alla base della sua recitazione?
“Esploro come l’empatia sia alla base, necessaria anche per lo studio del comportamento animale. Ho pensato a uno spettacolo che sia insieme lezione sull’evoluzione e sulla recitazione, con toni comici. Una specie di occasione per imparare divertendosi e dunque anche ridendo, sull’arte della recitazione, che può servire a capire la misteriosa natura degli animali e delle loro emozioni: con umorismo e semplici espedienti interpreto sul palcoscenico anche cani, gatti, galline, pavoni e ovviamente Charles Darwin. Ho cinque cambi di costume e tutto avviene in scena. L’idea di questo spettacolo mi è piaciuta anche perché quello studio sull’evoluzione è stato possibile grazie alla nascita contemporanea della fotografia, che per me è una passione, il nonno materno era fotografo, mio papà regista”.
Cosa vedremo in scena?
“Userò lo stile pantomima, cioè trasformarsi nei vari animali in scena, diventerò cane, gatto, gallina, pavone, a un certo punto mi trasformo in Darwin, spiego l’albero evolutivo, mi produco in piccole lezioni di recitazione mostrando come la stessa frase possa essere declinata in tante maniere per rendere un’emozione sempre diversa. Mi sono ispirata molto al nostro cinema muto, ad attrici come Francesca Bertini o Lyda Borelli che dovevano esprimere le emozioni senza parole. Il muto italiano è stato un cinema di grande impatto internazionale, senza confini, con film bellissimi anche parecchio spregiudicati”.
Lei vive in una fattoria, circondata dagli animali: è anche questo che l’ha ispirata?
“Ho 150 galline, capre, pecore, papere, cani e gatti a Long Island, vicino a New York. Per me l’empatia è alla base della recitazione e questa ce l’ho anche con i miei animali: due cose molto collegate. Perché essere attore non è solo agire, ma anche reagire. Non è solo pronunciare parole, ma entrare in contatto con l’altro, l’attore che ti sta di fronte. L’empatia è il tema centrale nella comunicazione umana, ma lo è anche nel rapporto con gli animali anche se a volte, secondo me, gli scienziati non lo capiscono. Ecco, secondo me Darwin lo ha capito. Credo che gli animali abbiano espressioni simili al sorriso che magari esprimono muovendola coda. In qualche modo gli animali parlano tra loro. E parlano anche a noi”. Metti un palcoscenico darwiniano: di tutto di più.
“Darwin ha rivelato che esiste continuità tra gli esseri umani e gli animali che può essere ritrovata anche nel modo di esprimere le emozioni”
Giornalista