STORIA DEL CINEMA ITALIANO
Franco Zeffirelli, il conformista ribelle del cinema italiano
Nel docu-film, diretto e scritto da Anselma Dell’Olio, la vita del grande regista cinematografico, che ha saputo cogliere nei suoi film il cuore pulsante di un’epoca ricca di contraddizioni. Ne parlano in questa intervista la stessa Dell’Olio e Pippo Zeffirelli, Presidente della Fondazione Franco Zeffirelli Onlus
“Quel che mi ha affascinato nella figura di Franco Zeffirelli è quel suo essere unico: antifascista, partigiano e conservatore, inviso alla destra nostalgica e alla sinistra ufficiale, cattolico e antiabortista. È stato allievo di Visconti ed è riuscito a emanciparsi dalla sua figura, senza farsi scalfire minimamente dalle posizioni politiche del conte rosso’. Un vero conformista ribelle. Perché Zeffirelli è stato un raro esempio di uomo rimasto sempre fedele a sé stesso”. Così Anselma Dell’Olio, regista “Il conformista ribelle”, prodotto da La Casa Rossa e RS productions, con la fondamentale partecipazione della Fondazione Zeffirelli e del suo presidente, Pippo Zeffirelli, ha ricordato il grande Franco Zeffirelli alla presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia, il più importante evento della sezione Venezia Classici, del docu-film sul Maestro del cinema italiano che sarà nelle sale nel 2023 in coincidenza con il suo centenario.
Signora Dell’Olio, bello questo titolo.
“Me l’ha suggerito Giuliano Ferrara: parlavo con lui di quello che vedevo in Zeffirelli. Ci siamo spesso incontrati noi tre, e la prima cosa che saltava agli occhi erano i suoi contrasti. Dalla straordinaria dualità che aveva di grande maestro internazionale, che parlava perfettamente l’inglese e adorava l’estero; all’essere fiorentino, come diceva lui, fin nel midollo. Capace di sfuriate e di non mandarle a dire”.
Per lei sono i tratti salienti?
“Zeffirelli era un grande esteta con i piedi per terra. Nello stesso esatto modo in cui veniva riverito dai grandi del mondo e conosceva tutto, e tutti lo conoscevano, così poteva essere semplice e alla mano, fino a preparare lui il caffè da offrire agli amici”.
Si parla anche del rapporto Zeffirelli – Visconti…
“Luchino Visconti aveva una enorme capacità di persuasione e Franco era giovanissimo quando si sono conosciuti. Si è dimostrato subito straordinario, come se avesse avuto dentro una luce che lo conduceva. Da Visconti non si è fatto scalfire neanche di un graffio. Aveva una personalità artistica così sua, da fare invidia perfino al suo maestro”.
Non ha imparato da lui?
“Franco era uno studente di architettura quando lo ha conosciuto, e la sua vita era in divenire. ’Sei talmente bello che puoi fare solo l’attore’, gli ripeteva Visconti. Era sì di rara bellezza fisica, ma anche pieno di capacità”.
Non era intimorito, allora…
“No assolutamente: è rimasto partigiano e conservatore. Visconti veniva da una famiglia ricchissima, proprietaria della Carlo Erba: fa un po’ ridere dire che fosse comunista. Aveva imparato da Jean Renoir, la persona più vicina a Fellini di Francia. Con lui Franco ha conosciuto il bel mondo, è vero, ma poi ha fatto tutto da solo”.
L’allievo che supera il maestro…
“Ha fatto un percorso suo, contro una corazzata come Visconti che lo voleva fermare e impedirgli di avere successo. Non sapeva tenere la penna in mano e Franco disegnava da Dio: Visconti era arrivato a rubargli i disegni”.
E sul melodramma?
“Sapeva mettere in scena l’“Aidona“ all’ Arena di Verona con trecento figuranti sul palscoscenico e l’“Aidina“ al piccolo teatro di Busseto e con lo stesso strepitoso successo. Chi ne sarebbe stato capace? Chi ne sarebbe capace oggi?”.
Pippo Zeffirelli, regista, presidente della Fondazione Franco Zeffirelli Onlus qui assoluto supervisore del docu-film: che dice di questo lavoro?
“Sono grato alla produzione della Casa Rossa di Francesca Verdini e alla regista Anselma Dall’Olio che hanno svolto un lavoro davvero straordinario nel ricreare, attraverso il racconto e le immagini, quella che è la vera significativa opera di uno dei più grandi registi del Novecento. Una pellicola importante di immagini per un racconto di quella che è effettivamente la straordinaria storia della vita artistica di un personaggio unico e irripetibile come Franco Zeffirelli”. Il film darà il via di fatto alle manifestazioni in occasione del centenario del Maestro Franco Zeffirelli che cadrà a febbraio del 2023
“Antifascista, partigiano e conservatore, inviso alla destra nostalgica e alla sinistra ufficiale, cattolico e antiabortista. Franco Zeffirelli era un vero conformista ribelle, un raro esempio di uomo rimasto sempre fedele a sé stesso”
Giornalista