MUSICA & SPETTACOLI
RENATO ZERO “Ora voglio guardarmi dentro e chiudere i conti con me stesso”
Partirà da Firenze il nuovo e super atteso tour di Renato Zero dal titolo “Zero a Zero, una sfida in musica”. Che, per l’amato cantautore romano, sarà l’occasione per mettere a confronto le sue due anime diverse e complementari. E tirarne, una volta per tutte, le somme
Prendere nota delle date: 7, 8, 10 e 11 marzo. Città: Firenze; luogo Mandela Forum. Partirà da Firenze il nuovo e super atteso tour di Renato Zero che torna nei grandi spazi anche per fare un po’ i conti con se stesso. Titolo dello spettacolo, “Zero a Zero- Una sfida in musica”. Zero a Zero come dire palla al centro per la nuova tournée che porterà in giro l’amato cantautore romano in gran parte d’Italia, a partire da marzo e che ha scelto proprio Firenze, città amatissima, dove anni fa aveva comprato anche casa in via Tornabuoni, visti i tanti amici, come partenza d’autore.
Ventitré appuntamenti di musica live già fissati sul calendario, per mettere a confronto due anime diverse e complementari, Renato da una parte e Zero dall’altra, per tirare, magari, qualche somma.
“Quando fai molto e lo fai con tanta passione – spiega Renato Zero – qualcosa ti sfugge sempre. È un po’ come quando a un certo punto della tua vita ti chiedi quanti abbracci in più avresti potuto dare e a cosa sarebbe successo se l’avessi fatto. Per me è il momento di chiudere un po’ di conti e confrontarmi con me stesso, guardarmi dentro e fare i conti anche con quella trasgressione che mi è stata imputata e che ho accettato come abito. Quell’occasione mi ha permesso di guardarmi continuamente dentro e di voler essere sempre credibile”.
La nuova carrellata di concerti, che dopo Firenze, con varie date per ciascuna tappa, sbarcherà nei palazzetti dello sport di – in sequenza – Conegliano, Torino, Mantova, Bologna, Pesaro, Milano, Livorno, Eboli e Roma, è anche quella che riporta in scena Renato Zero dopo i concerti-evento dello scorso autunno al Circo Massimo, dove aveva celebrato i 55 anni di attività e, in ritardo, i suoi settant’anni.
“Il mio – ha commentato Zero – è un mestiere che, nella bellezza di essere tanto amato, ti crea anche tanta solitudine. Il mondo non ha sempre luci accese e non sempre è in grado di ascoltarti. Il nome ‘cantante’ può avere un significato brutto. Non voglio essere un cantante ma un interprete di vita, sentimenti, disagi e amicizia. La mia, però, è una solitudine attiva, che mi fa lavorare e che probabilmente ha anche un sindacato tutto suo”. Cantare è una sicurezza per lui, una delle poche caratteristiche identitarie rimaste: e come Renato Zero c’è solo lui.

Renato Zero canta “Mi vendo” in concerto nel giugno 2012
Per il nuovo tour, la voce di ‘Mi vendo’, de ‘I migliori anni della nostra vita’ e tutte le innumerevoli altre, ha annunciato che in programma ci saranno sorprese, momenti inediti e occasioni speciali. “Non anticipo nulla – dice sibillino Zero – ma in occasione di questo tour succederà qualcosa di importante tra Renato e Zero. Quando abbiamo un ospite a casa ci abituiamo a lui, alle sue abitudini, anche se russa, parla o mangia troppo. Poi ad un certo punto ti trovi a un bivio e ti chiedi se ‘sopportarlo’ ancora oppure poterne fare a meno”. E in occasione della presentazione del nuovo tour, Renato Zero è tornato anche al Festival di Sanremo appena concluso. “Sono stato interpellato da Amadeus – ha spiegato – che mi ha chiesto se avessi avuto piacere di esserci come ospite. Io venivo dal Circo Massimo e stavo già preparando il nuovo tour. Semplicemente ho preferito rimandare”.
A proposito di Sanremo, il nome di Renato Zero è tornato alle cronache anche quest’anno in occasione di alcune esibizioni accostate al suo modo di fare arte, da sempre.
“L’originale vince sempre e mi sono accorto che i miei sosia sono tantissimi – ha scherzato Zero – tanto da diventare un popolo di potenziali elettori. Vorrei che oggi i ragazzi potessero godere di una preparazione adeguata, prima di essere mandati su un palco”. E sull’ostentata trasgressione di certi esordienti è stato netto come può esserlo un prof: “Ci vuole preparazione o si dura una stagione e basta”. E, ospite da Fabio Fazio in tv, ha voluto ringraziare i suoi eterni seguaci transgenerazionali con vero affetto: “Voi pesate sul mio bilancio familiare – ha detto con dolcezza – Abbiamo attinto gli uni dagli altri e siete questo pullulare di sorcini che si tramandano. Siete nelle mie canzoni e vi ringrazio per questo meraviglioso viaggio Come dire: finché c’è Zero c’è alleanza. E quindi vinca chi avrà più costanza tra Renato e Zero”.
“Quando fai molto e lo fai con tanta passione qualcosa ti sfugge sempre. È un po’ come quando a un certo punto della tua vita ti chiedi quanti abbracci in più avresti potuto dare e a cosa sarebbe successo se l’avessi fatto”

Giornalista