ARTISTI OGGI – LORENZO MARINI
“Il mio viaggio a Siena è un sogno condensato”
“Dal mio lavoro di creativo ho imparato che qualsiasi oggetto diventa importante per noi se riesce a dialogare. A parlare il nostro linguaggio. Ad essere parte della nostra vita. Le mie lettere sono dei disegni che sono diventati dei segni…L’idea di questa mia mostra a Siena parte dalla bellezza delle lettere, intese come pezzi singoli di un alfabeto fantasmagorico…
Lorenzo Marini
Un’idea è come un diamante e un diamante ha molte facce. L’idea di questa mia mostra a Siena parte dalla bellezza delle lettere, intese come pezzi singoli di un alfabeto fantasmagorico.La mia ricerca artistica va oltre il senso della parola, cercando di scoprire il significato latente di ogni type. Se è vero che stiamo tornando ad una comunicazione sempre più visiva (emoticons, gifs, memes) è perché stiamo tornando al senso del geroglifico, perché ci mancano le parole.
La trasformazione di un codice grafico (che è la lettera) apre spazi interpretativi più ampi.
La pittura delle mie lettere è diventata progressivamente un alfabeto visivo, un accostamento randomico di type uniti secondo la legge del caso. Il passo successivo di ogni mio dipinto è quello di diventare emozione. Percorso. Journey. Il dipinto verticale diventa tridimensionale. Lo spazio che ti sta di fronte diventa parete, pavimento, soffitto. Diventa cubo architettonico, diventa scultura tecnologica. È da questo concetto di arte immersiva che mi sono ispirato per creare un vero e proprio viaggio tra le lettere.
Un percorso emozionale nel Type trasformato. È cosi che quando il sindaco di Siena mi ha invitato a creare qualcosa di unico per la sua città, ho iniziato a pensare alla parola che lui ha usato per primo. “Proto-pop”. Mi ha offerto degli spazi meravigliosi ed eterni, creati dieci secoli fa, spazi trasformati per dialogare con il contemporaneo. Spazi in cui il silenzio è da infrangere con delle note, con dei suoni, con delle parole. È cosi che è nato Raintype, una installazione immersiva che prende ispirazione da una giornata di pioggia. Solo che qui le gocce di pioggia non cadono mai, ma rimangono sospese in un universo linguistico tutto da scoprire. In questa opera d’arte le lettere non toccano mai terra, ma rimangono nel mondo delle idee, del possibile, del potenziale. Non hanno fretta di toccare terra, non hanno fretta di diventare parola, frase, discorso. Amano la libertà dello spazio e la sospensione del tempo. Aspirano a diventare frammenti di eternità.
Un’altra fonte di ispirazione e stato il narcisismo imperante benespresso da tutti i social.
Potevo non pensare ad una lettera di specchio che si specchia in uno spazio specchiato? Sette lettere sono appese nella istallazione in acciaio Mirrortype, e tutte si riflettono perché tutto deve essere superfice, immediatezza, splendore. Un’altra idea è relativa alla conoscenza, al sapere, al totem ben rappresentato dal monolite nero, 2001 Odissea nello spazio. L’arte lascia la bidimensionalità per creare un percorso obbligato, al pari della scultura. Questo monolite diventa un totem parlante, le parole non cadono dall’alto ma partono dal cuore pulsante del parallelepipedo. Siamo stimolati a girarci attorno, per scoprire le quattro facce che si accendono e si spengono. Dopo mezzo secolo, in piena esplosione digitale, il monolite inizia a parlare. Le parole sono le lettere stesse. Frammenti di un discorso ancora tutto da scoprire. Il suono di accensione e di spegnimento contrasta con la delicatezza struggente del pianoforte, musica creata appositamente da Mariella Nava.
Uno degli oggetti quotidiani che maggiormente viene frequentata da tutti noi in tutto il pianeta è la tastiera. Computer, machina da scrivere, cellulari utilizzano la tastiera qwerty. Per le mie lettere liberate non ci può essere lo stesso schema predefinito, non ci può essere solo il bianco e nero e non ci può essere lo stesso ordine. Ogni tastiera diventa un cubo. Ogni lettera diventa un colore. Come un lillipuziano mi sono immaginato il viaggio dentro questa keybord rivisitata. Per creare un rapporto non più con le nostre dita ma con i nostri corpi. Dal mio lavoro di creativo ho imparato che qualsiasi oggetto diventa importante per noi se riesce a dialogare. A parlare il nostro linguaggio. Ad essere parte della nostra vita. Le mie lettere sono dei disegni che sono diventati dei segni, questo mio viaggio a Siena è un sogno condensato. Ecco perché il nome di questa è diventata “Di Segni e di Sogni”.
Lorenzo Marini (Monselice, 1958) è un pubblicitario, scrittore e artista italiano Dopo gli studi artistici e la laurea in Architettura a Venezia nel 1980, lavora presso alcune agenzie pubblicitarie italiane e nel 1997 fonda la Lorenzo Marini & Associati, agenzia con sedi a Milano,Torino, New York.Nella sua carriera da art director viene insignito di oltre 300 premi nazionali e internazionali, tra cui il Leone d’Oro di Cannes al Festival internazionale della pubblicità per la campagna Agnesi nel 1985 Artista multidisciplinare si dedica negli anni a numerose attività: dal cartooning alla regia, alla pittura e in particolare alla scrittura, con la pubblicazione di alcuni saggi e di due romanzi. A partire dal 2010 presenta le sue opere al pubblico. Le prime mostre si tengono a New York e Miami dove partecipa anche ad Art Basel Miami. Nel 2016 ha tenuto a battesimo, presso il Palazzo della Permanente di Milano, la “Type Art”, corrente artistica di cui è caposcuola che celebra la bellezza estetica delle lettere e che lo porta nel 2017 a esporre alla 57ª Biennale d’arte di Venezia (Padiglione dell’Armenia). Nel 2020 vince il Mobius Awards di Los Angeles, premio di competizione internazionale per la creatività del nuovo alfabeto da lui creato, il Futurtype Nello stesso anno presenta il nuovo ciclo di opere “Typemoticon” in occasione della sua personale “Out of Words” da Gaggenau Hub a Milano. Nel Settembre 2020 disegna il Manifesto per il Biennale Venezia Padiglione Venezia “Aperture Straordinarie”.Nel 2020, alla fine del lockdown nel periodo di emergenza sanitaria da Covid19, crea un evento artistico nelle principali città d’Italia con installazioni dinamiche e statiche, augurando il Bentornato in città, attraverso l’uso dei suoi alfabeti liberati, come metafora delle persone che si ritrovano insieme.