INTERVISTA
ELEONORA LASTRUCCI Il glamour come narrazione tra alta moda, cinema e sostenibilità
La stilista toscana racconta, in questa intervista ad ArteCultura Magazine, la collaborazione con Ferzan Ozpetek, il legame tra tradizione sartoriale e innovazione, e il suo impegno per una moda che coniuga estetica ed etica. Un viaggio attraverso creazioni esclusive, sostenibili e cariche di significato, tra red carpet e il suo nuovo showroom a Firenze.
Cos’è il glamour? Come si misura? Di certo non è la seducente nullità del vuoto: ne sa qualcosa la stilista pratese Eleonora Lastrucci che è da tempo un nome di riferimento nel mondo dell’alta moda, e la sua carriera si arricchisce ogni giorno di nuove sfide, tra cinema e sostenibilità. In questa intervista, ci racconta la sua esperienza con il regista Ferzan Ozpetek, i suoi progetti futuri e la sua visione della moda come strumento di narrazione e di cambiamento.
Eleonora, in questi giorni è molto in auge il film Diamanti di Ferzan Ozpetek, e il suo abito indossato da Elena Sofia Ricci ha attirato molta attenzione. Come è nata questa collaborazione con il regista turco e qual è stato il suo approccio per realizzare l’abito?
“È stata una collaborazione davvero speciale per me, e anche un po’ inaspettata. Per realizzare l’abito, ho prima letto la sceneggiatura del film per comprendere appieno la psicologia dei personaggi e l’atmosfera che il regista voleva creare. Poi, ho progettato il vestito su misura per Elena Sofia Ricci. L’abito è stato realizzato con un prezioso tessuto lurex rosa, arricchito da una mantella incastonata di Swarovski. Mi piace sempre lavorare con materiali che raccontano una storia, e questa combinazione di tessuti ha dato vita a un equilibrio tra tradizione e innovazione, creando un’armonia perfetta con l’atmosfera del film”.

Elena Sofia Ricci con l’abito realizzato da Eleonora Lastrucci per il film “Diamanti”
L’abito che ha creato per Elena Sofia Ricci sembra evocare una forte emozione e simbolismo. Come lo vede inserito nel contesto del film e nella scena finale così potente?
“L’abito esalta la presenza eterea del personaggio interpretato da Elena Sofia Ricci, una figura che emerge quasi come una visione. La scena finale del film, con il personaggio che pronuncia la frase “Conta solo ciò che resta dentro di noi”, è una riflessione profonda sul senso della vita e delle relazioni. L’abito che ho creato cerca di rappresentare visivamente quella riflessione, enfatizzando l’aspetto materno e la bellezza senza tempo, quella che rimane anche quando tutto il resto sfuma. È stato davvero emozionante vedere il mio lavoro prendere vita in quel contesto cinematografico, ed è una di quelle esperienze che ti segnano”.
Quella di Diamanti è la sua prima collaborazione con Ferzan Ozpetek, ma non è la prima volta che il suo lavoro viene apprezzato nel mondo del cinema. Alcuni suoi abiti sono stati indossati sul red carpet al Festival del Cinema di Roma. Come ha vissuto questi momenti?
“È sempre un’emozione unica vedere le mie creazioni indossate da attrici e protagonisti del cinema su un palcoscenico internazionale come quello del Festival di Roma. Un anno fa, alcuni dei miei abiti sono stati indossati per la prima del film Nuovo Olimpo, sempre di Ferzan Ozpetek, tra cui quello indossato da Loredana Cannata. È una grande soddisfazione vedere che il mio lavoro viene apprezzato e scelto per momenti così significativi. Ogni volta è un passo in avanti, un’opportunità di crescita sia personale che professionale”.

Quella con il regista Ferzan Ozpetek “È stata una collaborazione davvero speciale per me, e anche un po’ inaspettata”, dice Eleonora Lastrucci
Passiamo alla sostenibilità, un tema che sta molto a cuore alla sua filosofia di lavoro. Qual è il suo approccio alla moda sostenibile?
“Per me, la sostenibilità non è solo un aspetto tecnico, ma una vera e propria filosofia di vita. Ogni materiale che scelgo deve avere un significato e deve essere selezionato con grande attenzione. Per esempio, uso il cotone organico Itaco 100%, un tessuto prodotto dall’azienda pratese Beste HUB, che coltiva il cotone tra Puglia, Sicilia e Sardegna senza l’utilizzo di pesticidi. È importante che la moda, soprattutto l’Haute Couture, non solo sia bella, ma che rispetti l’ambiente e le persone. Quella che io considero la bellezza sostenibile è un lusso consapevole, che si fonda su un impegno etico tanto quanto estetico. Ogni creazione che realizzo vuole raccontare una storia, un’idea che possa andare oltre l’aspetto superficiale”.
Come riesce a unire la tradizione sartoriale e l’innovazione in ogni sua creazione?
“È un equilibrio molto delicato. La tradizione sartoriale, soprattutto quella italiana, è per me una fonte infinita di ispirazione. Tuttavia, credo che l’innovazione sia altrettanto importante, soprattutto in un mondo che cambia così rapidamente. Cerco di combinare l’artigianalità e la raffinatezza del passato con l’innovazione dei materiali e delle tecniche. Ad esempio, quando creo un abito, non solo penso alla sua forma, ma anche alla sua funzionalità e sostenibilità. La vera sfida è riuscire a fare in modo che ogni vestito possa essere esclusivo e raffinato, ma anche rispettoso e innovativo”.
Recentemente, ha inaugurato il nuovo showroom a Firenze con un evento molto speciale, con molti personaggi dello spettacolo a testimonial “The Aperigala”. Ci racconta com’è andata?
“Ho voluto creare una serata che fosse più di una semplice inaugurazione, ma una vera e propria esperienza che unisse moda, arte e gastronomia. Lo showroom, situato nel cuore di Firenze proprio in via Tornabuoni, è un luogo dove le persone possono entrare nel mio mondo, vedere da vicino le mie creazioni e immergersi nell’atmosfera che cerco di creare con ogni vestito. È stata una serata molto emozionante, arricchita dalla presenza di ospiti del mondo della moda, del cinema e della cultura. Firenze è la città che amo crocevia di cultura, moda e arte, che mi ha dato tanto, e con questo evento ho voluto celebrare il mio legame profondo con la città e la sua tradizione artigianale”.
Cosa ci riserva il futuro? E’ già impegnata in nuovi progetti?
“Il 2025 si prospetta essere un anno ricco di progetti. Sto già lavorando con l’attore e regista Giampaolo Morelli per il suo nuovo film, L’amore sta bene su tutto. Sono entusiasta di questa nuova collaborazione e di come la mia moda possa arricchire la narrazione cinematografica. Oltre al cinema, ci sono tante nuove iniziative che spaziano tra arte, cultura e innovazione. Voglio continuare a sperimentare e a lasciare il mio segno in ambiti inediti, con l’obiettivo di rappresentare l’eccellenza del Made in Italy in modo responsabile e consapevole”.
Qual è il messaggio che vuole trasmettere attraverso il suo lavoro?
“Il mio lavoro è una continua ricerca di bellezza, ma non una bellezza fine a se stessa. Vedo la moda come uno strumento per raccontare storie e per sensibilizzare. Ogni creazione deve essere una fusione tra estetica ed etica, dove l’eleganza è la forma e il significato è il contenuto. La moda, per me, è un viaggio che non si limita alla superficie, ma che cerca di lasciare un’impronta duratura e positiva. Voglio che chi indossa un mio abito si senta speciale, ma anche parte di un progetto più grande, che rispetta e celebra la bellezza del mondo che ci circonda”.
“La moda, per me, è un viaggio che non si limita alla superficie, ma che cerca di lasciare un’impronta duratura e positiva. Ogni creazione deve essere una fusione tra estetica ed etica, dove l’eleganza è la forma e il significato è il contenuto”

Giornalista