ARCHITETTURA E NUOVE TECNOLOGIE
Design e Intelligenza Artificiale: una rivoluzione oltre i confini dell’innovazione e della creatività
L’Intelligenza Artificiale ridefinisce il design, trasformando in modo radicale settori come la moda, l’automotive e l’architettura. E apre numerosi interrogativi e dubbi ma anche nuovi orizzonti che presentano grandi opportunità di crescita e sviluppo. Ecco come architetti e designer stanno già sperimentando con successo l’integrazione dell’IA nei loro progetti
Donatella Zucca
C’è chi la definisce una “forte scossa tellurica” per l’inesorabilità e la velocità con cui si sta abbattendo sulla nostra vita. Secondo Bain & Company Italia, entro il 2026 gli investimenti globali in Advanced Analytics, Intelligenza Artificiale e Machine Learning arriveranno a $100-120 mld e un CAGR al 16-18%. Dal 2021 al 2031 il mercato dell’AI e delle sue applicazioni raggiungerà i due trilioni. Con il 31% degli investimenti totali, l’Intelligenza Artificiale sarà sicuramente tra le protagoniste dei prossimi tre anni. Secondo una ricerca pubblicata da MarketsandMarkets, il giro d’affari dell’AI Generative, tecnologia focalizzata sugli algoritmi da utilizzare nel creare nuovi contenuti, dovrebbe salire dai $11,3 mld del 2023 a 51,8 mld entro il 2028. L’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, rivela che nel 2022 in Italia, il mercato dell’AI ha raggiunto 500 mln di euro, con una crescita del 32% in un anno. Il 61% delle grandi imprese ha avviato un progetto di AI, 10% in più rispetto a cinque anni fa e tra loro il 42% ne ha più di uno operativo. Il 15% delle piccole e medie imprese ha un progetto avviato, rispetto l 6% del 2021, e tra loro una su tre ne ha in programma di nuovi.
Nel fashion, l’automotive, la progettazione di edifici e opere di architettura, l’AI e i suoi sistemi collegati offrono un modo veloce ed efficiente per creare e modificare i progetti. Nel Product Design, un match utilizzato per fornire nuove idee e personalizzare, secondo i gusti dei clienti, nel presente e nel futuro di architettura e design, il cuore della progettazione, indispensabile nell’adeguarsi ai cambiamenti individuali e di massa. Un’ondata tecnologica in continuo divenire, con grandi prospettive per il domani e, in men che non si dica, con già un passato alle spalle. Nel 2017, grazie alla Machine Learning, Amazon aveva sviluppato un fashion designer artificiale capace di fornire proposte, suggerimenti e persino parti di un progetto. In altri casi, l’utilizzo della AI e dei vari processi basati sull’AI, sta dando vita a forme, colori e insiemi pionieri di stili inediti e di un nuovo senso di bellezza. Entrambi nati da una svolta verso un linguaggio globale, capace di ridefinire i concetti di bellezza e gettare nuove basi di estetica del prodotto. Un esempio ormai nemmeno tanto recente dell’utilizzo dei nuovi sistemi di progettazione è lo Heydar Allyev Center di Baku in Azerbaigian, progettato da Zaha Hadid nel 1991 utilizzando il Generative Design, affascinante per la sua fluidità, esaltata dalle linee architettoniche, l’illuminazione diurna e notturna. Zaha Hadid Architects e Zhacode (Zaha Hadid Computational Design), il gruppo di ricerca computazionale dello studio, hanno fatto scuola. Presso di loro si è specializzato in progettazione algoritmica e ricerca computazionale Tim Fu, attualmente un luminare nell’uso dell’AI nella progettazione architettonica. Già oggi, il design di prodotti come droni, mobili, biciclette, aerei, auto etc, è supportato dal Generative Design, programma che sfrutta algoritmi, intelligenza artificiale e cloud computing. Un mix di tecnologie che permette di usare risorse informatiche condivise e sviluppare agilmente idee di design con un infinito numero di alternative. Il gruppo Airbus lo utilizza per creare prodotti che aiutano a ridurre il peso dei componenti strutturali, mantenendo allo stesso tempo i requisiti di sicurezza.
Passando all’automotive, Domagoj Dukec, director design di BMW, sostiene che in un futuro prossimo le auto saranno sempre più a guida autonoma, lasciando autisti e occupanti liberi di fare altre cose, un cambiamento inevitabilmente accompagnato da significative svolte nel design. Secondo Kate Parish, responsabile marketing di Onilab, agenzia di e-commerce basata sulla piattaforma per siti e-commerce open source Magento, le tecnologie non sostituiranno mai l’uomo ma, sia nel design che nella progettazione, renderanno necessario acquisire nuove competenze. L’Intelligenza Artificiale e i suoi strumenti serviranno a superare i problemi e ridurre gli errori, a rendere più efficienti alcuni aspetti della progettazione, ad aprire un nuovo universo di possibilità e a poter accedere a nuovi livelli di creatività. Nonostante in alcuni campi già sia così, quando in Italia, e non solo, si chiede ad una azienda o a un creativo se nel design utilizza qualcosa che faccia parte di tutto questo, la risposta più ricorrente è un fiero “no. Da noi è tutto frutto del genio umano”.
Con l’AI la tecnologia sta segnando una ennesima svolta, ma la mente umana non sempre riesce a seguire i velocissimi ritmi delle sue evoluzioni, tanto più se delineano nuovi orizzonti che richiedono di modificare concetti e visioni radicate. Cambiamenti di fronte ai quali è più comodo scegliere la cecità e il rifiuto, spaventati dalla paura di non essere capaci e da episodi come quello, nei Paesi Bassi, di un quadro fatto con la AI che persino gli esperti avrebbero potuto benissimo attribuire a Rembrand. Non meno inquietante, un software supportato da AI che produce musica classica e il successo di Hello World, del musicista francese SKYGGE pseudonimo di Benoit Carré. Primo album di musica ottenuto da AI Flow Machines, a disposizione di tutti musicisti, e prodotto da Sony. Insieme ad altri, esempi diffusi ma non sufficientemente spiegati, che alimentano un mondo di paure, per fortuna vanificate dai confortanti messaggi di grandi esperti. “L’AI design permetterà ai creativi di concentrarsi sui compiti che più appartengono loro”, afferma Tim Cook, Amministratore Delegato di Apple, e Holger Hampf, Presidente di Designworks Gruppo BMW, rinforza aggiungendo che “l’intelligenza artificiale apre nuove strade e si trova solamente all’inizio della sua carriera nel mondo del design”. Katia Walsh, Capo AI e Responsabile della Strategia di Levi Strauss, dice che la loro trasformazione digitale si basa sull’Intelligenza Artificiale. Quindi è molto importante che i dipendenti di tutti i rami dell’organizzazione siano consapevoli di ciò che la tecnologia può fare per loro e siano in grado di saperla gestire nel migliore dei modi. “Loro non devono temerla, ma accettarla. La maggior parte delle persone può acquisire le competenze necessarie per essere un data scientist, spetta alle aziende creare opportunità affinché i dipendenti ottengano e applichino tali competenze”.
Dal mondo dello yacht design, un parere interessante spicca tra le paure e gli scetticismi del settore. Marco Casali, alla guida dello studio Too Design di cui è fondatore, insieme al suo giovane team autore di splendide barche di ogni tipo e dimensione, risponde alla nostra richiesta di un parere sull’utilizzo della AI nel suo campo. “Vista la nostra esperienza recente col mondo del Metaverso e degli NFT per la nautica, il tema della intelligenza artificiale non poteva non intrigarmi da subito. Dal punto di vista della tecnologia è ovviamente avvincente poter vivere l’esperienza di un nuovo modo di elaborazione e di calcolo infinitamente più veloce. Secondo me, come già in altri settori, questo porterà a doverci confrontare con nuove tecnologie in tempi molto più rapidi. Richiederà maggiore flessibilità e una mente aperta a coglierne da subito ogni opportunità, saper valutare quali cambiamenti potranno rappresentare realmente delle migliorie nella costruzione e nell’utilizzo delle imbarcazioni. Dal punto di vista creativo, sto invece osservando con attenzione quanto l’utilizzo della AI o dei software basati su questa tecnologia, possano produrre. In questi casi, l’innovazione o la generazione di forme esteticamente più avvincenti non è facilmente riconducibile a operazioni di tipo logico o matematico. L’atto creativo è molto spesso illogico e figlio di un processo basato più sulla sensibilità e l’emozione. La creazione stessa dell’universo, secondo il Big Bang, il modello cosmologico più accreditato, viene ricondotta ad un’esplosione. In tantissimi ambiti, come la pittura, la musica, la poesia…, il processo creativo artistico è sempre associato al caos, non certo all’ordine e alla precisione. A meno che non si possa insegnare a un calcolatore di stravolgere tutto per poi creare”. Partendo da qui, Marco pone a raffica tre riflessioni.
?Come potrebbe una AI pensare di generare un quadro come Les Demoiselles d’Avignon, solo conoscendo quanto era stato prima realizzato nei dipinti di Picasso?
? Che senso avrebbe un taglio su tela come quelli di Lucio Fontana, se prodotto da una macchina che non ha vissuto le esperienze e le emozioni dell’artista?
? Sia nell’architettura che nello yacht design, esiste anche una componente tecnica, per cui un AI potrebbe elaborare spazi e soluzioni spaziali ancor meglio di un designer, ma saprebbe davvero farci innamorare?
Difficile rispondere, ma una cosa è certa, su queste tematiche ci si sta già lavorando, persino nella nautica.
Premiato 40 Under 40® European Architecture and Design Award 2020/2021, registrato al Royal Institute of British Architects e alla World Design Organization 2022, lo studio Mask Architects sostiene che, in qualsiasi settore, l’innovazione si deve tradurre in mix equilibrati di bellezza e soluzioni intelligenti. Insiemi armonici ottenuti attraverso strumenti legati alla AI come il cinetico, il parametrico con i suoi algoritmi, e altri, che caratterizzano ogni progetto. Tra loro, uno yacht di oltre 60m. in fase di progettazione, con propulsione a idrogeno, studiato per essere più leggero possibile, perciò anche molto veloce, e dotato, nella parte bassa dello scafo, di generatori elettrici per l’elettrolisi necessari per produrre idrogeno, alimentati energeticamente dalle correnti marine, mentre è fermo in rada. Nello specifico, 4 o 6 bracci estraibili dallo scafo muniti di turbina, da cui parte il processo di elettrolisi utilizzando l’acqua del mare, al posto di antiestetici maxi-pannelli solari. In linea con una visione progettuale in cui scienza, architettura e tecnologia si fondono, tutto nasce dall’uomo, ruota attorno al suo benessere, la sua fisicità e immaterialità. Il loro sistema Exosteel di stampaggio 3D in acciaio, produce un esoscheletro capace di sostenere e distribuire tutti gli elementi funzionali di abitazioni modulari simili a opere d’arte. Questo vale anche per quelle del progetto Baobab Luxury Safari Resort, che producono la propria acqua tramite la Air to Water Technology, con l’energia fornita da un dispositivo solare trasparente nelle vetrate.
Restando sul mare, nel 2030 dovrebbe concretizzarsi lo yacht di 88mt Pegasus del designer Jozeph Forakis, presentato in anteprima mondiale al Fort Lauderdale International Boat Show 2022. Fortemente ispirato alla natura, punta a emissioni zero e appare come una nuvola galleggiante sulla linea dell’acqua. La sua costruzione utilizza la stampa 3D robotica, per creare una struttura reticolare leggera e super resistente, attorno a cui si sviluppano scafo e sovrastruttura. Secondo Forakis, realizzabile con meno energia, materiale, rifiuti, spazio e tempo rispetto a un sistema convenzionale. Il design esterno è pensato per fondersi con i mutamenti del cielo, i colori e i movimenti dell’acqua, le ali in vetro sovrapposte della sovrastruttura creano un’illusoria invisibilità. Quello interno rotea attorno a una larga colonna di verde verticale, simbolo dell’albero della vita, che attraversa 4 ponti partendo dalla piscina riflettente del ponte inferiore, al centro di un giardino zen idroponico destinato alla meditazione. L’energia solare converte l’acqua di mare desalinizzata in idrogeno gassoso stoccabile per lunghi periodi, le celle a combustibile convertono la molecola dell’idrogeno in elettricità da conservare a breve termine in batterie agli ioni di litio. Vero valore di Pegasus, una visione progettuale che guida selezione e ricerca, sviluppo e trasferimento di tecnologie anche non comunicanti tra loro, nella creazione di un unicum.
Nell’architettura e nel design, l’intelligenza artificiale ha fatto grandi progressi, passando dalla generazione di forme geometriche complesse, alla simulazione di fattori ambientali e strutturali, aprendo nuove interessanti possibilità, arricchendosi di un numero crescente di artisti, designer e architetti. Tra loro il designer Tim Fu, studioso dell’intelligenza artificiale come strumento per creare idee futuristiche da poter implementare, che sta attirando l’attenzione del mondo, come Gentle Waves Villa, Contemporary Desert Morphologies, Fluid Homescape o Ink Sketch to Render e altre tutte visibili su Instagram, per cui ha utilizzato il proramma Midjurdney. Lo stesso utilizzato dall’architetto Shail Patel per esplorare i concetti generati dall’Al, concentrandosi su design divertenti e innovativi, sulla creazione di sogni dall’aspetto realistico. Si devono a lui allestimenti futuristici e idee architettoniche per Apple, Lacoste e Versace e altri brand iconici in ogni parte del mondo, la serie Some Where under the Blue Sky, cui appartengono anche dei moduli abitativi autonomi destinati ai senza tetto, collocabili in spazi liberi sotto i ponti. L’artista digitale Krista Kim, riferendosi alle tecnologie figlie e compagne della AI, dice di volerle usare per il benessere dell’umanità e gli schermi “come meccanismi di pura coscienza, giardini zen digitali nel nostro mondo d’implacabile distrazione e inquinamento dei dati”. E va detto che lo fa con successo, la sua Mars House, prima casa digitale al mondo, è stata venduta nel 2020 da Sotheby’s New York per 288.0 ETH.
Artista, filosofa e imprenditrice Krista esplora il concetto di coscienza nel regno digitale lavorando anche su quello fisico. In risposta all’eccessiva dipendenza dalla tecnologia, nel 2014 ha avviato il Techism Movement, orientato a fare dell’innovazione tecnologica una disciplina artistica e incoraggiare la promozione di una nuova forma di umanesimo nella cultura digitale. Nelle sue attività annovera collaborazioni con grandi della moda e dell’industria, come quelle iconiche con Lanvin, Louis Vuitton, Lamborghini, Mercedes Benz EQS, Samsung e non solo. È stata direttore creativo per il Team di pallacanestro Utah Jazz NBA, prima squadra sportiva Metaverse NFT al mondo. La Mars House, un ambiente virtuale che utilizza una personale filosofia Zen Digital, ha ricevuto il plauso mondiale, è stata esposta al Museo Statale Ermitage nella mostra “Ethereal Aether”, prima totalmente digitale, al Museo di Palazzo Strozzi e a quello di Palazzo Cipolla a Roma. “È nata durante il picco massimo del COVID-19. La pandemia mi ha spinto a creare spazi virtuali che aiutassero a guarire e invitassero alla meditazione, il fondamento della mia pratica artistica è la Meditazione Trascendentale che pratico due volte al giorno”.
Tornando a qualcosa di più tangibile realizzato applicando sistemi AI, in particolare il parametrico coi suoi algoritmi, un ottimo esempio è il ristorante Spring Feast di Chaouh, in Cina, progettato da Ippolito Fleitz Group. Destinazione per un turismo del benessere situata tra le colline e la confluenza di due sorgenti. Terra e acqua di cui declina linee e dinamiche, ispirandosi a una leggenda Ming che descrive due sorgenti montane, convergenti nella loro discesa. Un fluire ripreso all’interno della struttura, dove un percorso porta alla zona pranzo scendendo una grande scalinata, confluendo in un secondo che conduce alla mega-vetrata del lounge affacciata sul lago sorgivo. Il tutto tra forme, volumi, linee e luci di grande gradevolezza, permeate da un senso di magia. Tra i sistemi più interessanti, utilizzati dal gruppo, la Stable diffusion & Mid-journey (simile a Dall-e), capace di creare un’immagine con la stessa qualità di un rendering finale, usando solo parole, schizzi super basici o fotomontaggi. In architettura il più ricorrente è il parametrico, che permette di testare vari tipi di output e creare forme complesse, a cui è impossibile arrivare con processi tradizionali. Oltre a ridurre i tempi di progettazione, offrire la possibilità di selezionare il risultato finale desiderato e rimodellare più volte l’edificio sulla base di diverse esigenze. Ed è solo uno dei tantissimi figli dell’uso umano dell’Intelligenza Artificiale.
(Nella foto di apertura dell’articolo Serpentine North Gallery Londra, dopo il MAXXI di Roma, il secondo spazio d’arte dove Zaha Hadid Architects ha realizzato una sintesi tra vecchio e nuovo-image by press department)
Quando il design si unisce all’intelligenza artificiale, l’arte del possibile si amplia oltre l’immaginabile trasformandosi in un’elegante realtà, dove l’estetica e l’intuizione danzano in perfetta armonia con la potenza dell’algoritmo
Donatella Zucca
Giornalista e scenografa