TECNOLOGIA E INNOVAZIONE URBANA
Da Smart ad AI City, la rivoluzione delle città del futuro
Dall’utilizzo della Generative AI all’evoluzione delle infrastrutture urbane, le città intelligenti puntano a migliorare la qualità della vita e a promuovere la sostenibilità globale. Ecco i progetti e le realizzazioni che stanno trasformando il mondo.
Donatella Zucca
I nuovi modelli di sviluppo urbano pongono l’uomo e il benessere del pianeta al centro delle loro priorità, integrando tecnologie avanzate e intelligenza artificiale per costruire città che ambiscono a realizzare obiettivi ambientali elevati. Un passo fondamentale in questa direzione è stato l’introduzione del concetto di Smart City. Queste città, sensibili alla rivoluzione digitale, gestiscono le risorse con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini e promuovere la sostenibilità sia economica che ambientale. Tale movimento, partito come una missione dall’alto valore etico, è stato inizialmente accolto con grande entusiasmo, anche se talvolta in modo maldestro, soprattutto quando si sono manifestate le sue lucrose potenzialità economiche e commerciali. Tuttavia, negli anni, il panorama si è evoluto, arricchendosi di conoscenza e consapevolezza. Oggi stiamo assistendo a uno scenario sempre più competitivo e innovativo, caratterizzato dall’integrazione crescente delle applicazioni di intelligenza artificiale (IA). Ciò è particolarmente evidente nel caso delle Smart City, molte delle quali stanno evolvendo verso il concetto di Artificial Intelligence City (AI City). Si tratta di una trasformazione guidata da principi di sostenibilità, che promette significativi benefici in diversi ambiti, tra cui i trasporti pubblici, il risparmio energetico, la gestione dei rifiuti e molto altro ancora. Tali obiettivi sono raggiunti grazie all’implementazione di reti energetiche intelligenti, sistemi di monitoraggio avanzati e tecnologie sempre più sofisticate.
Un ruolo cruciale in questa evoluzione è giocato dai big data, veri protagonisti di entrambi i modelli urbani. L’analisi dei dati su larga scala consente di prevedere scenari, ottimizzare risorse e gestire processi complessi con maggiore efficienza. Tuttavia, questa rivoluzione urbana non è priva di sfide. Tra le principali difficoltà si evidenzia la necessità di sviluppare un quadro normativo adeguato, capace di regolamentare efficacemente l’uso delle nuove tecnologie. Inoltre, l’adattamento a nuovi stili di vita rappresenta un cambiamento significativo per i cittadini, spesso non immediatamente accolto. A ciò si aggiungono gli ingenti investimenti iniziali richiesti e l’emergere di un modello di urbanistica sostenibile che ridefinisce completamente il concetto stesso di città. Questa trasformazione rappresenta una vera e propria “rivoluzione nella rivoluzione”. Un cambiamento così radicale richiede un impegno collettivo e il coinvolgimento attivo di tutte le parti interessate, dai governi alle imprese, fino ai cittadini stessi, molti dei quali sembrano pronti a sostenere questa sfida epocale per un futuro più intelligente e sostenibile. Una Smart City è definita dall’implementazione di tecnologie all’avanguardia come reti di sensori, Internet of Things (IoT), infrastrutture basate sul cloud e sistemi di ultraconnettività. L’AI City rappresenta un’evoluzione ulteriore, integrando e potenziando queste tecnologie grazie all’applicazione dell’intelligenza artificiale. Questo avanzamento consente alle città di sviluppare una capacità gestionale autonoma, fondata sull’uso di robotica e di un “cervello urbano”, inteso come un ecosistema di elementi interconnessi e coordinati. Nonostante l’applicazione parziale di queste tecnologie sia già visibile in settori come l’industria, la sanità, e nelle iniziative isolate di aziende, enti locali e associazioni, manca spesso una visione collettiva e omogenea per unire questi sforzi in un progetto urbano strutturato e condiviso. In un contesto urbano ideale, l’obiettivo ultimo sarebbe raggiungere l’impatto ambientale zero. Tuttavia, per molti paesi, questo traguardo appare ancora una “missione impossibile”, a causa delle complesse sfide economiche, legislative e culturali. Più facile per altri, come Emirati e Arabia Saudita, molto ricchi e i cui slanci verdi sono guidati da sceicchi o principi ereditari. In Arabia, Mohammad bin Salman Al Sa’ud disegna presente e futuro della sua rivoluzionaria visione su un enorme foglio bianco, disponendo liberamente dell’immensità del deserto per dargli forma. Ormai circa 20 anni fa, gli Emirati Arabi svilupparono Masdar, a 29 km da Abu Dhabi, progettata da Forster’s & Partners. La prima città a impatto zero per l’inquinamento e i rifiuti ma anche un’azienda, con Masdar Clean Energy attiva nelle energie rinnovabili e Masdar Capital ventur capital in vari settori a loro collegati. Oggi sede dell’headquarter di Siemens in Medio Oriente, del Masdar Institute of Science and Technology, un’università di ricerca nelle energie sostenibili che ha la valutazione scientifica del MIT (Usa), e della Mohamed bin Zayed University of Artificial Intelligence (MBZUAI). Prima al mondo sull’intelligenza artificiale, frequentata da studenti e studentesse di 41 paesi che beneficiano di borse di studio, stipendi mensili, assicurazione sanitaria e alloggio. In partnership con autorevoli players degli Emirati, la Abu Dhabi Future Energy Company PJSC – Masdar, nel 2023 ha inaugurato Al Dhafra Solar PV, con 4 milioni di pannelli solari bifacciali, la più grande centrale solare a sito singolo. Lo stesso anno è stata la volta di Cirata, frutto della joint venture tra Masdar e PT PJBI, con i suoi 145 MW la più grande centrale solare galleggiante del Sud-Est asiatico. Il Masdar Sustainability Report 2024 sulle sue operazioni globali evidenzia il lancio di un’offerta di Green Bond da 3 miliardi di $ alla Borsa di Londra, destinato a sbloccare gli investimenti nelle energie rinnovabili nel mondo. In più, Masdar supporta l’Arabia Saudita nel raggiungere le zero emissioni nette e gli obiettivi di energia rinnovabile di Vision 2030, il programma mirato all’indipendenza dal petrolio di cui fa parte NEOM. Un progetto da 1,5 trilioni di $, il cui primo step è l’isola per superyacht Sindalah, creata dall’architetto Luca Dini, come il programma con un forte mood internazionale. La holding di Vision ha avuto la consulenza di McKinsey & Company, Boston Consulting Group e Oliver Wyman, porta il nome del progetto e quello di una delle 10 regioni volte a fare dell’Arabia Saudita un esempio sorprendente di architettura sostenibile. Oltre a Sindalah, NEOM include la località scistica di Trojena, sede dei Giochi Invernali Asiatici del 2029 e il complesso industriale galleggiante Oxagon. Nel suo genere il più grande al mondo, primo HUB logistico integrato basato sull’AI ed esempio di sostenibilità ambientale, ma è la città di The Line il progetto più sbalorditivo. Un insieme abitativo lungo 170 km, con 500mt d’altezza e due livelli nel sottosuolo, che sfreccia dal Mar Rosso alle montagne confondendosi col deserto e offrendo al cielo una striscia di aree verdi senza fine. Alimentato da energia rinnovabile e percorso da veicoli senza conducente, è dotato di fattorie verticali e studiato per essere totalmente autosufficiente. Un passo forse troppo azzardato, la cui conclusione attesa per il 2030 slitterà, secondo Bloomberg, per quella data ne sarà ultimato solo un tratto abitato da circa 300.000 persone contro 1,5 milioni previsti. Si spera senza recare danno agli stakeholder e le aziende italiane coinvolte. Trevi Arabian Soil Contractor, consociata del Gruppo Trevi in Arabia Saudita, è impegnata nell’esecuzione delle sue opere di fondazione e Webuild Spa, ex Salini Impregilo, alle prese col mega progetto delle tre dighe per la creazione del lago di Trojena. È però innegabile che i progetti e le opere del Principe offrano al mondo la possibilità di fare studi e ricerche, di godere di opportunità di business e di lavoro, oltre a segnare l’inizio di una coraggiosa svolta per il paese
Il crescente interesse per la sostenibilità ambientale e socioeconomica si manifesta in diverse modalità e contesti in tutto il mondo, coinvolgendo Stati Uniti, Europa, Cina e molti altri paesi. Sebbene il fenomeno abbia radici meno evidenti già in passato, oggi si presenta con maggiore intensità e coinvolge società con culture, governi, status politici, religioni e tradizioni sociali differenti. In particolare, nelle grandi democrazie, le voci contrarie e i dibattiti giocano un ruolo fondamentale nel plasmare il futuro di questi progetti. L’impegno globale verso la sostenibilità e l’innovazione si concretizza in una serie di sfide e responsabilità che nazioni, governi locali e aziende affrontano attraverso l’adozione delle tecnologie più avanzate, tra cui la Generative AI. Questo settore dell’intelligenza artificiale, capace di apprendere dai dati esistenti e generare nuove informazioni, rappresenta un potente strumento per sviluppare soluzioni innovative e sostenibili. Un esempio emblematico di tali iniziative è il progetto Intelligent Cities Challenge, promosso dalla Commissione Europea, che mira a supportare le città nella loro transizione verso il modello di AI City. In parallelo, il World Economic Forum di Davos ha sottolineato l’importanza della Generative AI in ambito urbano, identificando nove aree strategiche per favorire l’innovazione e accelerare il cambiamento. Questi sforzi non si limitano a rispondere all’urgenza di un’urbanizzazione più sostenibile, ma dimostrano anche il potenziale della tecnologia nel ridefinire il futuro delle città su scala globale. Tra le azioni chiave si annoverano l’introduzione di regolamenti e incentivi mirati, il rafforzamento di ecosistemi a basse emissioni di CO2 e lo sviluppo di innovazioni nel settore delle costruzioni. Alcuni esempi di città che stanno guidando questa trasformazione sono particolarmente significativi. Buenos Aires, per esempio, utilizza una chatbot chiamata Boti, integrata con la Generative AI, che è diventata il sistema di informazione preferito dai cittadini. Solo nel 2022, la chatbot ha gestito 11 milioni di conversazioni, rivelandosi cruciale durante la pandemia per l’orientamento sui vaccini e oggi supportando servizi come il bike sharing e l’assistenza sociale. Un altro esempio è Singapore, che ha creato una sandbox digitale, ovvero un ambiente di test sicuro e isolato, e ha avviato un workshop di Generative AI che, in soli 100 giorni, ha sviluppato 100 casi pratici di utilizzo della tecnologia. Queste iniziative dimostrano come l’integrazione di strumenti avanzati e strategie innovative possa offrire soluzioni concrete e ispirare altre città a intraprendere percorsi simili verso un futuro più intelligente e sostenibile. L’Università di Amsterdam ha sviluppato un programma innovativo che, grazie all’intelligenza artificiale, converte le parole in molecole, aprendo la strada alla creazione di materiali sostenibili come acciaio ecologico, plastiche biodegradabili e nuove proteine di origine vegetale. Questa tecnologia rappresenta un passo decisivo verso una produzione industriale più rispettosa dell’ambiente e sostenibile.
Segnali di un forte cambiamento emergono anche in Cina, paese che fino a poco tempo fa era considerato uno dei principali responsabili delle emissioni globali e che ora si posiziona come protagonista della transizione ecologica. Tre dei principali mercati azionari cinesi stanno adottando linee guida sulla sostenibilità per le società quotate, spingendo verso una maggiore responsabilità ambientale nel settore finanziario e imprenditoriale. Un esempio concreto dell’impegno cinese è il Fondo di Cooperazione Sud-Sud sui cambiamenti climatici, che ha ricevuto un ingente finanziamento governativo di 20 miliardi di yuan (pari a 3,1 miliardi di dollari). Inoltre, la Sino-Singapore Tianjin Eco-city (SSTEC) testimonia la volontà di trasformazione del paese: una città a impatto zero, frutto della collaborazione tra il governo cinese e quello di Singapore, che rappresenta un modello di urbanizzazione sostenibile e di cooperazione internazionale. Questi esempi dimostrano come la Cina stia adottando soluzioni concrete per diventare un leader globale nel contrasto ai cambiamenti climatici.
In Italia, il tema delle città intelligenti e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per migliorare la qualità della vita urbana sono stati al centro della quinta edizione degli Stati Generali delle Città Intelligenti, svoltasi a Padova il 21 e 22 ottobre 2024. Questo evento ha evidenziato il ruolo crescente dell’AI come strumento fondamentale per lo sviluppo urbano. Dal 2022, l’INPS, in collaborazione con Accenture, ha introdotto un sistema innovativo per la gestione dei propri sportelli, migliorando l’efficienza e l’accessibilità dei servizi offerti ai cittadini. A Milano, le videocamere di sorveglianza sono state trasformate in veri e propri hub intelligenti per garantire la sicurezza pubblica, mentre l’ATM (Azienda Trasporti Milanesi) sta implementando un sistema di gestione dei veicoli basato su tecnologie avanzate di intelligenza artificiale. In altre città, come Ostuni e Cagliari, è in fase di sperimentazione un sistema di monitoraggio del microclima che integra soluzioni di AI, sviluppato con il supporto di Fastweb. Nel frattempo, città come Venezia, Brescia e altri comuni italiani partecipano al progetto TIM Urban Genius, una piattaforma d’intelligenza urbana che, grazie all’uso di Big Data e AI, ottimizza la gestione del sistema città. Questi esempi rappresentano solo una parte del panorama italiano, che si trova in una fase di forte trasformazione tecnologica e sostenibile, dimostrando come il nostro paese stia abbracciando con decisione l’innovazione per migliorare la vita dei cittadini e la gestione urbana.
Negli Stati Uniti, la costruzione della fiducia pubblica verso l’intelligenza artificiale rappresenta una priorità, con ogni stato e città che agiscono in autonomia per sviluppare progetti urbani innovativi. Secondo Junfeng Jiao, direttore del progetto Texas Smart Cities e professore associato presso il Community and Regional Planning Program dell’Università di Austin, gli USA dispongono delle capacità tecnologiche, delle risorse e delle competenze per essere leader mondiali nell’uso urbano dell’AI. Tuttavia, molti progetti sono ancora episodici e, come spesso accade, richiedono ingenti investimenti iniziali. Elizabeth Crowe, direttrice dell’Office of Urban Analytics and Innovation (Urban AI) di Cleveland, sottolinea che, nonostante l’entusiasmo dimostrato dalla maggior parte delle città con cui collabora, si tratta ancora di una fase sperimentale e di apprendimento, con molto lavoro da fare per rendere l’AI parte integrante della vita urbana. Boston, per esempio, punta a incentivare uno stile di vita sostenibile con iniziative Bike Friendly e utilizza l’AI per ridurre del 50% il traffico stop-and-go. Inoltre, collabora con Google per ottimizzare la tempistica dei segnali stradali e migliorare il flusso del traffico nelle aree più congestionate. A Dallas, l’AI viene applicata alla gestione del traffico attraverso camion a guida autonoma, mentre a Raleigh, capitale della Carolina del Nord, il Cio Mark Wittenburg utilizza l’intelligenza artificiale per monitorare il traffico e coordina progetti che mirano ad espandere l’uso della tecnologia in altri ambiti urbani. A Los Angeles, il consiglio comunale ha approvato una mozione per integrare l’AI nelle operazioni cittadine, promuovendo una sinergia più efficace tra tecnologia e persone.
Anche nel settore privato si registrano progressi significativi: Serve Robotics, per esempio, è nota per i suoi robot alimentati dall’AI, che consegnano cibo per piattaforme come UberEats in diverse città. Un altro fenomeno di rilievo è quello delle AI Startup, che stanno trasformando le città in centri di innovazione globale. Tra le città più promettenti in questo ambito spiccano San Francisco, Seattle, New York, Los Angeles, Londra, Parigi, Beijing e Boston, tutte incluse nella lista 2024 delle prime AI Startup Top Cities. Questo settore emergente non solo contribuisce all’avanzamento tecnologico dell’intelligenza artificiale nelle città, ma amplia continuamente i confini di ciò che è possibile, offrendo opportunità per creare ambienti urbani più intelligenti, sostenibili e orientati al futuro.
Negli Stati Uniti, Las Vegas si distingue come leader nazionale nel campo della sostenibilità ambientale e della trasformazione urbana intelligente. In questa iconica città, famosa per il gioco, il glamour e l’intrattenimento, la tecnologia sta ridefinendo il presente e il futuro della vita urbana. Dalla scintillante Las Vegas Strip ai quartieri residenziali, ogni angolo della città sfrutta tecnologie all’avanguardia per creare esperienze uniche e migliorare la qualità della vita. Negli ultimi anni, Las Vegas, in collaborazione con NTT Data, partner strategico delle sue evoluzioni tecnologiche, ha intrapreso un ambizioso percorso per diventare una città più sicura, connessa e pianificata in modo intelligente. Questo obiettivo viene perseguito attraverso l’utilizzo di dispositivi IoT, reti sicure e analisi EDGE (Enhanced Data Rates for GSM Evolution), strumenti che permettono di promuovere spazi pubblici più protetti, migliorare le opzioni di mobilità e prendere decisioni urbanistiche più informate. Tali innovazioni rappresentano un passaggio cruciale dalla Smart City tradizionale al modello più avanzato di AI City. Grazie a una colossale quantità di dati raccolti e analizzati 24 ore su 24, tutto l’anno, Las Vegas è in grado di prendere decisioni strategiche e oculate, tutelando al contempo i dati sensibili attraverso Microsoft Azure, gestito da NTT Data. Secondo Michael Sherwood, CIO della città, l’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale trasformano i dati sul traffico in informazioni utili per risolvere problemi, ridurre la congestione stradale e migliorare la sicurezza. Uno degli esempi più innovativi è rappresentato dai sette parchi cittadini, dove la strategia Parco Intelligente monitora la presenza delle persone, traccia l’occupazione, invia avvisi quando si raggiunge la capienza massima e offre dati dinamici sull’utilizzo delle risorse. Questo approccio non solo migliora l’esperienza dei visitatori, ma garantisce anche un controllo efficace delle folle. La validità di queste iniziative è stata riconosciuta dal premio IDC Smart Cities North America Award 2024. Inoltre, sul fronte della sicurezza stradale, Las Vegas prevede di risparmiare un milione di dollari l’anno grazie alla riduzione degli incidenti contromano e dei costi di pattugliamento, con risparmi destinati a finanziare altre aree prioritarie della città. Protagonista chiave di questa rivoluzione tecnologica è NTT Data, colosso mondiale delle tecnologie d’avanguardia, attivo in oltre 50 paesi. L’impegno dell’azienda non si limita a Las Vegas, ma si estende alla salvaguardia ambientale e alla promozione di soluzioni tecnologiche sostenibili in numerosi altri contesti globali.
L’impegno globale verso la sostenibilità e l’innovazione si concretizza in una serie di sfide e responsabilità che nazioni, governi locali e aziende affrontano attraverso l’adozione delle tecnologie più avanzate, tra cui la Generative AI. Questo settore dell’intelligenza artificiale, capace di apprendere dai dati esistenti e generare nuove informazioni, rappresenta un potente strumento per sviluppare soluzioni innovative e sostenibili.
Donatella Zucca
Giornalista e scenografa