INTERVISTA
Arturo Galansino: l’arte contemporanea, specchio per conoscere il presente
Puntare sull’arte contemporanea vuol dire indagare sul presente, interpretarlo, capirlo e provare a conoscerlo in tutti i suoi molteplici aspetti e nella sua profondità. Le immagini, i colori, i suoni e i rumori possono infatti cogliere più velocemente delle parole l’essenza della nostra epoca
Eravamo abituati a vedere Firenze come una città italiana, custode di una cultura dell’arte tradizionale e secolare. Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione di Palazzo Strozzi dal 2015 si è dato come obiettivo quello di cambiare questa visione così ben radicata nel sentire comune degli italiani. L’impegno strategico è quello di proiettare Firenze nell’empireo delle città all’avanguardia, quelle che guardano al futuro e si pongono al centro dell’interpretazione del pensiero, dei sentimenti, delle idee che circolano nella società di oggi, nelle speranze e nei sogni dei giovani. Fare insomma quel salto di qualità che da polveroso custode di una cultura del passato ti proietta a frizzante propulsore e brillante anticipatore di quella nuova cultura che sta prendendo forma oggi in uno scenario in profonda e rapida innovazione tecnologica e sociale. Puntare sull’arte contemporanea vuol dire indagare sul presente, interpretarlo, capirlo e provare a conoscerlo in tutti i suoi molteplici aspetti e nella sua profondità. Le immagini, i colori, i suoni e i rumori possono infatti cogliere più velocemente delle parole l’essenza della nostra epoca. L’arte antica ci apre le porte della conoscenza sul mondo del passato, quella contemporanea su quello del presente, che è indubbiamente più difficile da comprendere, innanzitutto perché ci siamo dentro e poi perché è in continuo divenire. Ma di scelte strategiche, significato, valori, trascendenza dell’arte contemporanea, ne parliamo qui di seguito con Galansino
Domanda Dove è nata l’idea di puntare sull’arte contemporanea in una città come Firenze, emblema della storia dell’arte italiana e un centro espositivo come Palazzo Strozzi che sino a qualche anno fa era considerato uno dei più importanti santuari dell’arte tradizionale?
Risposta Quando nel 2015 ho preso la direzione della Fondazione di Palazzo Strozzi, abbiamo dato il via a un nuovo corso. Il nostro è stato un ragionamento strategico. In Italia mancavano iniziative di grandi mostre di arte contemporanea in grado di parlare con il pubblico. Si riteneva infatti che il contemporaneo fosse per tradizione legato a un pubblico di nicchia. Per me invece, a Firenze l’arte contemporanea avrebbe potuto avere un potenziale anche maggiore. La città infatti era rimasta un po’ esclusa da tutto il discorso della modernità in quanto veniva legata ingiustamente al passato. La Fondazione di Palazzo Strozzi ha voluto portare a Firenze un po’ una rivoluzione verso il moderno e il contemporaneo per fare di Firenze non soltanto la custode dei suoi tesori che ha accumulato durante i secoli ma anche una capitale dell’arte in grado di incidere sulla cultura di oggi. Firenze è una città in cui le persone vanno e vengono volentieri, e quindi un programma alternativo al Rinascimento avrebbe potuto funzionare. I fatti mi hanno dato ragione. Le nostre previsioni si sono rivelate esatte, lo dimostra il grande successo delle mostre di arte contemporanea di Palazzo Strozzi dal 2016 ad oggi.
Domanda Quali criteri sono stati seguiti per scegliere gli autori del contemporaneo?
Risposta Abbiamo scelto artisti in grado di essere storicizzati, di entrare in un luogo e in un contesto importante. Ricordiamoci che a Firenze nasce la storia dell’arte, quindi abbiamo scelto artisti con una carriera importante alle spalle. Abbiamo iniziato da JR, abbiamo continuato con Bill Viola, Marina Abramovic, Jeff Koons. Ma non solo, abbiamo lavorato anche con artisti più sperimentali che hanno parlato di ecologia, di riscaldamento climatico. Ricordo i folli scivoli alti 30 metri di Carsten Höller che permetteranno ai visitatori di scivolare lungo i 20 metri che separano la loggia del secondo piano dal cortile in pochi secondi. Con le sue installazioni tanto divertenti quanto spericolate e, a livello ingegneristico, veramente ambiziosissime, l’artista ci ha fatto capire il rapporto tra uomini e piante. Siamo riusciti a fare grandi numeri toccando i temi più importanti del presente. Abbiamo parlato di diritti delle donne e di tantissime cose attraverso l’arte. Le nostre mostre non sono soltanto mostrare il percorso stilistico e artistico di grandi personalità dell’arte mondiale ma vogliono sempre parlarci dell’oggi e del presente
Domanda Quali sono le mostre che hanno avuto più successo e perché lo hanno avuto?
Risposta Sempre per rimanere nell’ambito del conteporaneo, quella di Marina Abramovic è stata la mostra più vista di sempre, un vero e proprio record. Per quattro mesi Palazzo Strozzi è stato una sorta di teatro umano con decine di performer. Dobbiamo però rendere atto anche alla prima grande mostra di arte contemporanea di Palazzo Strozzi, quella di JR, che affrontava il tema dell’immigrazione.
Domanda Quali sono i valori più forti che oggi sta portando avanti l’arte contemporanea?
Risposta Quando si parla di contemporaneo ricordiamoci questi due anni di pandemia. Pensiamo al messaggio incredibile che abbiamo lanciato la primavera scorsa da Palazzo Strozzi con la grande installazione di JR: “La Ferita” che ha squarciato con una grande illusione ottica la nostra facciata. Nel momento in cui musei, cinema e teatri erano chiusi da mesi, dopo un anno molto duro di isolamento, di distanza, l’artista francese JR ha aperto Palazzo Strozzi portando l’arte nelle piazze, la cultura verso la gente. È stato un messaggio di forte impatto che ha fatto il giro del mondo. Questo è il segno della forza comunicativa dell’arte, una forza che può andare verso la gente, parlare dell’oggi, fare capire con le immagini in modo più semplice e immediato rispetto alle parole, il significato molto forte del presente
Domanda Verso cosa si sta andando oggi con l’arte contemporanea?
Risposta Ci sono tante ricerche in corso, oggi si parla di sostenibilità, di futuro, di cosa succederà. Alcuni artisti con le loro opere spesso visionarie arrivano talvolta ad anticipare anche quelli che saranno i risultati della scienza
Domanda Qual è il messaggio più forte che trasmette oggi un artista come Jeff Koons?
Risposta La mostra di Jeff Koons ci parla di un mondo fatto di gioia, colori, forme. Un mondo fatto però anche di inclusione. Le opere di Jeff Koons ci riflettono, ci rispecchiano. Noi con Jeff Koons entriamo in una storia culturale che ci porta indietro nel tempo verso le prime sculture dell’umanità, piccole statue di terracotta che risalgono a 35-40 mila anni fa. Jeff ci vuole inserire in una storia culturale lunga 40.000 anni, annullando ogni gerarchia. Le sue opere vengono attivate dalla nostra presenza, ci rispecchiano e ci abbracciano. Per Jeff Koons non esiste una gerarchia perchè all’interno dell’esperienza culturale tutti sono sullo stesso piano. Quindi è una mostra che, oltre a coinvolgerci con colori e forme anche infantili, parla di trascendenza che, innalzando i nostri sensi, il nostro essere, le nostre sensazioni, vuole renderci persone migliori. Quello che Jeff dice sempre nella sua arte.