ARTISTA OGGI
TAO NGUYEN PHAN Viaggio nell’arte multiforme tra impegno sociale, sogno e poesia
Attraverso una creatività che fonde pittura, videoarte e poesia, l’artista vietnamita Tao Nguyen Phan esplora temi sociali, ambientali e culturali in un percorso artistico che sfida la percezione tra realtà e sogno. Ed evidenzia l’importanza dell’arte nel favorire la comprensione globale sulle questioni cruciali dell’esistenza.
Angela Maria Scullica
Nel mondo dell’arte contemporanea, emergono figure che riescono a sfidare le convenzioni, a esplorare nuovi orizzonti e a dare voce a temi sociali e politici cruciali. Una di queste è Tao Nguyen Phan, una giovane artista vietnamita nata nel 1987 e attualmente residente e operante a Ho Chi Minh City, Vietnam, che ha catturato l’attenzione del mondo artistico con il suo lavoro innovativo e multiforme. E ha fatto della sua arte un veicolo per la promozione di messaggi e idee di profonda importanza. Ma cosa ha di così speciale l’espressione artistica di Tao Nguyen Phan? Due cose sostanzialmente: la prima è la tecnica innovativa multidisciplinare utilizzata dall’artista che combina insieme diverse forme artistiche, tra cui pittura, videoarte, performance, scrittura, poesia. La seconda è il pensiero filosofico e le idee che stanno dietro al suo lavoro e che la portano a creare opere di profondo impatto psicologico.
Una tecnica multidisciplinare
Tao Nguyen Phan ha radici profonde nell’ambito delle arti visive. Il suo percorso artistico ebbe inizio come pittrice, quando intraprese la sua formazione presso la Ho Chi Minh City University of Fine Arts, specializzandosi nella tecnica tradizionale dell’Asia orientale e sudorientale: la lacca. In seguito, ha proseguito i suoi studi presso il Lasalle College of the Arts a Singapore. Tuttavia, il punto culminante del suo percorso educativo si è raggiunto quando ha conseguito un master in Belle Arti presso la School of the Art Institute of Chicago nel 2014. Qui, ha avuto l’opportunità di esplorare il medium del video, il quale ora le ha conferito riconoscimento a livello internazionale. Durante il periodo dei suoi studi, Tao Nguyen Phan è entrata in contatto con il mondo del cinema indipendente sperimentale, una forma espressiva che coniuga l’arte con il linguaggio cinematografico tradizionale. Questa esperienza ha profondamente influenzato il suo approccio all’uso delle immagini in movimento. Nel biennio 2016-2017, Phan è stata parte del programma per artisti emergenti Rolex Mentor and Protégé Arts Initiative, un’opportunità che le ha permesso di avere Joan Jonas, celebre artista americana pioniera nel campo del video performance, come suo mentore. Questo incontro ha ispirato Phan a creare installazioni multimediali che presentano un linguaggio stratificato di immagini, testi e animazioni con effetti cinematografici di sospensione temporale, arricchendo le sue opere con forti qualità pittoriche. Allo stesso tempo, ha continuato a sperimentare con una vasta gamma di materiali tradizionali, spesso provenienti dalla sua terra d’origine, come la seta, la lacca e la juta, esplorandone le proprietà tattili e sonore. Mescolando con agilità media e stili artistici diversificati, Tao Nguyen Phan, riesce a creare opere che coinvolgono i sensi, suscitano emozioni profonde e comunicano messaggi profondi su temi complessi e cruciali delle esperienze umane. Nei suoi lavori, suoni come il fluire di un fiume, il ticchettio della pioggia e le misteriose apparizioni di bambini nella natura si fondono armoniosamente con narrazione e poesia per dare vita a un paesaggio visivo unico.
L’Indocina, il Vietnam e il fiume Mekong
Due eventi centrali dominano gran parte del lavoro di Phan: la guerra di Indocina per l’indipendenza, combattuta tra il 1946 e il 1954 contro l’esercito coloniale francese, e la guerra del Vietnam, conosciuta localmente come il conflitto di resistenza contro gli Stati Uniti, svoltosi dal 1955 al 1975. L’artista affronta con la sua arte le conseguenze del colonialismo sulla cultura e sulla società vietnamita, esplorando anche il retaggio persistente della colonizzazione. Questo processo critico si estende alla riflessione sulle complesse dinamiche post-coloniali, offrendo una prospettiva unica sulle sfide che un paese affronta nel suo percorso verso l’indipendenza e la rinascita culturale. Un altro elemento cruciale nel lavoro di Tao Nguyen Phan è il fiume Mekong e le storie dei paesi che attraversa. Il fiume diventa un emblema del mutamento profondo del territorio dovuto al colonialismo, all’agricoltura intensiva e ai cambiamenti climatici. Negli ultimi anni, l’artista ha approfondito la sua ricerca sulle vicissitudini sociali e politiche del Vietnam e sulla sua rapida modernizzazione attraverso i movimenti modernisti sviluppatisi negli anni ’60. Lo stile architettonico modernista, inizialmente sviluppato negli Stati Uniti ed Europa, diventa uno strumento chiave per analizzare la colonizzazione culturale del Vietnam. Tao Nguyen Phan si ispira a figure come l’architetto cambogiano Vann Molyvann, noto per la “New Khmer Architecture,” e l’artista Diem Phung Thi, una delle prime scultrici moderniste vietnamite, il cui lavoro ha attraversato sia il Vietnam che la Francia. “Il mio incontro con Diem è un incontro di linguaggi, la metafora della romanizzazione della scrittura vietnamita. Siamo donne e abbiamo entrambe studiato in Occidente… per me il linguaggio di Diem è un sofisticato e consolidato sistema di scrittura”, ha dichiarato Phan. Ed è proprio alla figura di Diem Phung Thi, che si ispira il video “Reincarnation of Shadows”, un’opera creata appositamente da Tao Nguyen Phan nel 2023 per la mostra personale in corso dal 14 settembre 2023 al 14 gennaio 2024 al Pirelli HangarBicocca di Milano. Il video rappresenta una riflessione profonda sulle relazioni intergenerazionali tra artiste in contesti post-coloniali in cui la condivisione di linguaggi diventa fondamentale.
Le idee e l’impegno sociale
L’arte di Tao Nguyen Phan è intrisa di un profondo impegno sociale, politico e culturale. Le sue opere mirano a suscitare la riflessione, a promuovere la consapevolezza e a favorire la comprensione di questioni importanti, spesso trascurate o sottovalutate, non solo all’interno della società vietnamita ma anche, e soprattutto, a livello globale. Esse, in altre parole, si manifestano come una voce potente che pone l’accento su temi vitali e fornisce una piattaforma per la discussione e il cambiamento. Ma le riflessioni e i messaggi emotivi di Tao Nguyen Phan, come abbiamo detto, non si fermano al Vietnam ma vanno oltre perché, partendo dalla storia di sofferenza, guerra e rinascita del suo paese, vanno ad affrontare le grandi tematiche attuali di rilevanza globale come la migrazione dei popoli in fuga dalla guerra e dalla povertà, alla ricerca di opportunità migliori. Sino ad arrivare ad esplorare le conseguenze che ne derivano in termini di identità culturale. Oppure l’ecologia di un pianeta che, distruggendo la natura, rischia sempre di più implodere su sé stesso. Molti lavori di Phan affrontano infatti questioni ambientali e riflettono sul rapporto tra l’essere umano e la natura. Il suo è un impegno artistico che rappresenta una battaglia per la consapevolezza ambientale, sottolineando l’importanza di proteggere l’ecosistema e promuovendo la responsabilità nei confronti dell’ambiente. Come in “Becoming Alluvion” (2019-in corso), dove l’artista esplora, con la sua creatività multimediale, i cambiamenti ambientali causati dall’agricoltura intensiva. Qui, i testi tratti da opere come “Le città invisibili” di Italo Calvino, “L’Amante” di Marguerite Duras e le poesie di Rabindranath Tagore si intrecciano con le storie folkloristiche della cultura Khmer, un gruppo etnico che si trova sia in Cambogia che in Vietnam, specialmente nella regione meridionale. È insomma la lotta universale per gli ideali, la bellezza, la natura, i sentimenti, le emozioni, i sogni, i desideri e la speranza ad animare l’arte di Tao Nguyen Phan rendendola così attuale e in grado di offrire una prospettiva empatica e critica su una realtà complessa e in continua evoluzione. Ma anche la valorizzazione della narrazione e della memoria individuale e collettiva come meccanismi essenziali per la conservazione e la trasmissione della storia e dell’identità di popoli e minoranze silenziose. Attraverso le sue opere, Phan rivela infatti storie e voci spesso dimenticate o marginalizzate facendo anche qui, con la sua arte, una battaglia contro il silenziamento delle esperienze non ufficiali o non dominanti. In conclusione, le opere di Tao Nguyen Phan sono una fusione avvincente di realtà e sogno, un’immersione in mondi paralleli e profondi, un viaggio avvincente attraverso la storia, la natura e la speranza, una ricerca poetica in cui diverse forme di materialità e linguaggi coesistono, aprendo la strada alla scoperta del tangibile nell’intangibile, del reale nell’illusorio e dell’illusorio nel reale. Ma sono anche e soprattutto una evidente dimostrazione di come l’arte possa diventare uno strumento potente per affrontare questioni importanti e stimolare la riflessione su scala mondiale.
“Le opere di Tao Nguyen Phan sono una fusione avvincente di realtà e sogno, un’immersione in mondi paralleli e profondi, un viaggio avvincente attraverso la storia, la natura e la speranza”
Giornalista