DESIGN & INNOVAZIONE
Arte nautica: l’Italia al timone dell’eccellenza globale
In un mondo dove l’innovazione si intreccia con la tradizione, l’Italia riafferma il suo ruolo di leader mondiale nello yachting. Con un fatturato che supera i 27 miliardi di euro, il settore nautico italiano continua a espandersi, promuovendo un lusso sostenibile che attira l’attenzione globale e ridefinisce l’arte del design marittimo.
Donatella Zucca
Nel panorama dello yachting mondiale, l’Italia continua a navigare a vele spiegate verso l’innovazione e la sostenibilità, consolidando la sua posizione di leader indiscusso. Dal rivoluzionario scafo di Luna Rossa, che vola sull’acqua grazie ai suoi foil, alla barca a idrogeno Bluegame BGH, che combina prestazioni eccezionali con l’impegno per l’ambiente, l’Italia si distingue. Non è da meno l’EI-Iseo, un gioiello di tecnologia marina che può raggiungere i 40 nodi in modalità elettrica. Questi esempi emblematici non solo riaffermano la superiorità tecnologica italiana ma rendono il Made in Italy un simbolo di eccellenza nel settore nautico, riconosciuto e rispettato in tutto il mondo. L’Italia si conferma leader mondiale nell’industria nautica, consolidando la sua posizione di primo esportatore globale con un fatturato del 2023 che ha raggiunto gli 8,33 miliardi di euro, segnando una crescita del 13%. Questa tendenza positiva prosegue anche nel 2024, con il settore dei superyacht che mostra un’espansione impressionante: ordini confermati fino al 2027 rappresentano il 51,4% del mercato globale, con 600 imbarcazioni in costruzione su un totale di 1.166. Tra i cantieri più influenti, sei italiani figurano tra i primi 20 a livello mondiale, con tre posizioni ai vertici. Azimut-Benetti emerge come il dominatore incontrastato, affermandosi come leader assoluto nella produzione dei grandi yachts. Le imbarcazioni italiane rappresentano l’apice dell’eccellenza nel settore nautico, combinando design di alto livello, bellezza estetica, integrazioni artistiche, innovazioni tecnologiche e sostenibilità ambientale. Questi elementi, uniti all’intero ecosistema delle relative filiere, costituiscono la punta di diamante del Made in Italy, noto per la sua raffinatezza e maestria sartoriale. Un recente studio condotto da Fondazione Altagamma insieme a Deloitte ha evidenziato che l’industria nautica di alta gamma genera annualmente un impatto economico diretto, indiretto e indotto di 27,7 miliardi di euro. Questo settore non solo sostiene significativamente l’economia italiana, ma stimola anche il turismo e promuove il Made in Italy a livello globale, con un effetto moltiplicatore economico di 2,7 volte. Dopo questa doverosa premessa, passiamo alle uniche straodinarie protagoniste di questa insolita e non abbastanza conosciuta kermess: le barche. Questi capolavori, che variano dalle dimensioni più modeste a quelle più imponenti, incarnano un savoir-faire senza pari e inaugurano un rivoluzionario modo di vivere e di interagire con il mare. Un esempio emblematico di questo eccellente artigianato sono le cime di Gottifredi Maffioli, i cui intrecci colorati e armoniosi sono studiati per rispondere a esigenze specifiche, adattandosi a vari tipi di imbarcazioni, stili di navigazione e richieste dei clienti, grazie alle loro sofisticate caratteristiche tecniche.
Allo Yachting Festival di Cannes, con 120 anteprime mondiali, gateway della stagione settembrina dei saloni nautici mediterranei, cattura l’attenzione il 38mt Azimut Grande Trideck. La sua silhouette leggera, firmata dallo yacht designer Alberto Mancini, armonizza con gli interni di Achille Salvagni. Le cui atmosfere avvolgenti e raffinate non hanno confini, s’ispirano all’acqua e a un modo naturale di vivere a bordo, i saloni, la cabina armatoriale e il beach club, quasi al livello del mare, ne sono l’esempio. Spazi pervasi da colori tenui e contorni netti di un minimalismo seducente, come le linee sinuose della scala, il pavimento in legno a spina di pesce, rifinito da inserti in ottone. Sempre a Cannes, iI 54mt in alluminio Mangusta Gran Sport 54 Siniar, firmato ancora da Alberto Mancini, cattura per le sue linee, i ponti e gli interni. Nell’area prendisole di prua, la grande piscina è in parte sostenuta da un vetro che ne valorizza le trasparenze. Negli interni, una raffinatezza e un comfort da yacht da crociera sposano la sua anima di barca veloce, capace di toccare i 29 nodi e mantenere i 20 di crociera. In mostra comunque non ci sono solo superyacht, ma anche fuoriclasse sotto i 25mt, come Ferretti Yachts Infynito 80. Secondo modello della gamma Infynito protagonista anche a Genova e a Monaco, che ridefinisce il concetto di crociera e, per sostenibilità, design e comfort, rappresenta un nuovo standard nella nautica di lusso. All’avanguardia anche sul fronte tecnologico della gestione degli impianti e dell’intrattenimento, il suo sistema di domotica controlla le funzioni della barca, mentre quello d’infotainment offre scelte per il relax e il divertimento. Negli spazi esterni, una superficie coperta maggiore rispetto alla media, ne permette la vivibilità tutto l’anno e con qualsiasi tempo, pur mantenendo il contatto col mare. All’interno tutto è pensato nel rispetto dell’ambiente, dai materiali riciclabili e il teak lamellare, alle vernici bio e le pelli rigenerate.
Sul red carpet del Palais des Festival fanno la loro parte anche tante grandi protagoniste delle piccole dimensioni, per esempio, gli 11mt di Apreamare Gozzo 38Cabin, per le sua spaziosa plancetta omologato come natante. Una nuova magistrale reinterpretazione del gozzo sorrentino, pensata da Cataldo Aprea su progetto di Umberto Tagliavini e l’architetto e yacht designer Marco Casali. Un mito del settore, il cui tocco rende magiche barche di ogni tipo, paese e dimensione, animato da uno speciale amore per Apreamare. Inclusi i 27mt della navetta Maestro 88, la più grande imbarcazione costruita dal cantiere, in anteprima mondiale al Salone Nautico di Genova. Con un nome simile, ma figlia di genitori diversi, Lancia Aprea 52 celebra, lungo lo stesso tappeto, la Lancia Sorrentina. Un’icona anni ’50, reinterpretata da Fratelli Aprea, secondo le esigenze attuali attraverso un lavoro altamente artigianale. Dedicata al mercato italiano, ma con in arrivo una seconda per l’America, nei suoi 15,30mt regala grande abitabilità e luce naturale, persino negli spazi più piccoli, insieme a legni chiari e finiture raffinate, un mix di serenità. Restando nelle dimensioni più accessibili per chi sogna di possedere una barca, incontriamo Invictus Yacht con gli 11,4mt della serie GT, i 12,3mt di TT420 e i 14,27mt di TT460, sorelle dal design snello, superfici delicatamente convesse ed eleganti interni giocati tra legno, pelle e acciaio. Due linee firmate da Christian Grande, in mostra con 6 unità anche al Salone Nautico di Genova. Oggi in grande ripresa e proiettato verso un ritorno alle glorie del passato, un futuro all’altezza delle performance della nostra industria nautica e con un presente fatto di tecnologia, creatività, design e rispetto ambientale, ormai il mantra di ogni salone.
Già quest’anno con new entry di ogni taglia, dai gommoni e i natanti ai superyacht dei maggiori cantieri italiani e stranieri pronti a sfilare, insieme ad altri, sulle acque principesche del Monaco Yacht Show. Per eccellenza il rendez vous più importante della grande nautica, con una lunghezza media di 50mt degli yacht in acqua e altri sopra 100mt graziate dal non facile beneplacido degli armatori ad essere esposte e visitate. Grandezze a parte, un evento da sempre votato al rispetto del mare, la bellezza e la vivibilità degli yacht in armonia con l’ambiente, quest’anno con un’attenzione particolare al design, la tecnologia e sistemi di propulsione verdi. Lo confermano la conferenza d’apertura “Concrete Actions for Sustainability in Yachting” e a seguire la Global Yacht Classification Leader Unite to Drive Safety and Sustainability, cui ha preso parte il Registro Italiano Navale e Areonautico RINA e la costituzione dello Yacht Safety and Environmental Consortium (YSEC). Un consorzio mirato a migliorare gli standard di sicurezza e ambientali nel mondo delle imbarcazioni da diporto, specialmente se sopra i 24mt, cui aderiscono Lloyd’s Register (LR), DNV, Bureau Veritas (BV), ABS e RINA, le principali società di classificazione. Per Fiorenzo Spadoni, senior director del settore marittimo per il Nord Europa del RINA, una pietra miliare fondamentale nel settore dei superyacht. Tutti e 4 i giorni del salone sono stati teatro di una serie di altre iniziative, conference e incontri sulle principali tematiche, partecipate da rilevanti aziende e personaggi del settore e di quelli collegati.
Ma torniamo sui moli, alla bellezza di queste sorelle del mare, proiettate verso un futuro innovativo e tecnologico. Prospettiva che trova uno dei migliori riscontri nel catamarano ibrido-elettrico Rossinavi Sea Wolf X, che colpisce non solo per la splendida struttura firmata da Fulvio de Simoni, ma per essere il massimo esempio della filosofia BluE del cantiere. Circa 43mt in grado di navigare un giorno in modalità elettrica per il 100% del tempo, più giorni per il 90%, nei viaggi transatlantici per l’80%. All’ormeggio, la riduzione dei consumi energetici permette di restituire l’energia in eccesso alla banchina o a contribuire all’autonomia energetica di proprietà private, come un’intera villa. Altrettanto importante, se non unico, il sistema d’intelligenza artificiale Rossinavi AI che analizza il funzionamento della nave, prevede le esigenze degli ospiti, dialoga con l’equipaggio, consiglia comportamenti ed educa a una navigazione consapevole. Restando nel campo delle tecnologie avanzate al debutto, vestite da alti livelli di eleganza, è doveroso citare Sanlorenzo 50mt Steel Almax. Primo superyacht al mondo con sistema Reformer Fuel Cell a metanolo verde, in grado di alimentare l’hotellerie di bordo a zero emissioni, cui si aggiunge il sistema HER (Hidden Engine Room), brevettato da Sanlorenzo, che permette nuovi modi d’interpretare lo spazio, mantenendo invariate le tonnellate di stazza. Il tutto avvolto da un elegante profilo e dallo slancio dei ponti in salita graduale verso l’alto, che aprono al sole e all’aria i loro spazi. Una luminosità e un respiro esaltati da legni e arredi chiarissimi, da interni con enormi finestrature, lucentezze di lacche, acciaio, pietre e marmi rari. Al Quai Chicane, sullo sfondo degli storici hotel del Principato, affascina B.NOW 50M Oasis Deck, ultimo nato della linea B.Now che, per modernità e design, si ascrive tra le pietre miliari di Benetti. In futuro sarà la volta di B.Loft, disegnato da Giorgio Cassetta, che propone un inedito concetto di mega yacht, nel beach club sul main deck ampliato da ali pieghevoli, degli interni con altezze di oltre tre metri e aree esterne convertibili in interne.
Tra le anteprime mondiali da segnalare, Custom Line 50 Asante e WallyWind110 Galma Full Carbon di Ferretti Group. Varata in agosto, Asante è l’ammiraglia di Custom Line e la prima della linea dei 50mt made-to-measure in alluminio. Materiale scelto nell’ottica delle prestazioni e dei consumi, del 10-15% in meno rispetto a una barca in acciaio di uguali dimensioni e volumi. Per arredi, tessuti e colori, lascia senza fiato la suite armatoriale, circondata da vetrate a tutta altezza che si affacciano su un enorme terrazza privata. Al debutto nel 2023, torna a far sognare il Columbus X Anjelif 50mt di Palumbo Superyacht, un altro capolavoro di Casali, autore degli interni e dei suoi esterni dorati. Uno yacht che all’estetica aggiunge una tecnologia per la sanificazione dell’aria proveniente dall’esterno e per la sanificazione quotidiana degli ambienti. Tra tanto motore la vela non è da meno, col debutto di una vera regina, WallyWind110 Galma Full Carbon. Un performance cruiser che celebra il 30° anniversario di Wally e conquista tutti, persino i patiti del motoryacht, per l’architettura navale e il design del team Wally, guidato da Luca Bassani, fondatore del brand, e dallo studio Santa Maria Magnolfi. Poco più in là fa il suo esordio Swan 88, primo yacht ibrido di Nautor Swan con propulsione diesel elettrica ed evoluzione dei precedenti yacht, insieme ai motoryacht Swan Shadow e Arrow. Fino a qualche mese fa gruppo di proprietà di Leonardo Ferragamo, ora passato a Sanlorenzo Yacht Spa, per cui l’amministratore delegato Massimo Perotti ha in mente interessanti progetti, mantenendo Leonardo Ferragamo alla sua presidenza.
Per la prima volta a un salone nautico, i due yacht di 67mt dei cantieri Benetti, BM/Y Kasper 7 e M/Y Calex. Il primo, interamente progettato da Giorgio Cassetta e impreziosito dal 3 stelle SEA Index®, la certificazione verde istituita dal Monaco Yacht Club, il secondo al suo debutto, con linee esterne di Cassetta e gli interni di Benetti. Poi Pershing 140 e GTX 116, WallyWhy200, Baglietto Domi 133 e T52, Custom Line 140 di Ferretti Group, Mangusta Oceano 44 di Overmarine, The Italian Sea Group con tre Admiral e due Tecnomar, Atlantique 43 Frette di Columbus Yacht e molti altri. Ognuno con proprie caratteristiche tecniche, di design e sostenibilità, oltre a savoir faire custom e artigianali di alto livello, ampiamente celebrati nella Upper Deck Lounge Luxury Exhibition. Un padiglione dedicato, di cui The Italian Sea Group ha sponsorizzaso lo Sapphire Lounge, e dove i brand Made in Italy sembrano dominare anche indirettamente. Uno dei partner del lounge è Sindalah Island, porta d’accesso al Mar Rosso e prima luxury yacht destination del progetto Saudita Neom, totalmente creata e disegnata dall’architetto e yacht designer Luca Dini. Nel padiglione, le attività centenarie di Alimonti nella lavorazione delle pietre naturali, con la sua yacht division e, dalla lucchesia, Menghini Guido & F.llo, in quella artistica di marmo, onice e pietra, che ci ha stupito con la Labradorite del Madagascar. Una pietra dai riflessi cangianti e una tale iridescenza di colori da sembrare retroilluminata. Passando a un mondo diverso, troviamo l’italiana Videoworks, cui si devono centinaia di rivoluzionari sistemi audio/video, entertainment, IT e lighting & comfort, che presenta una delle prime applicazioni concrete di AI del settore sul catamarano Seawalf. Oltre, al lancio in anteprima, di nuovi schermi TV Loewe, il sistema SD WAN per ottimizzare la connessione Internet a bordo e l’ETO Panel per il controllo delle funzioni. Più avanti, le magie di Stark, leader nei sistemi interattivi, gli ologrammi e le esperienze digitali immersive. Negli yacht integrate nell’arredamento, le superfici e le architetture che riproducono ambientazioni meravigliose con effetti personalizzati. Sul 104mt Luminosity di Benetti, i 370 mq di pannelli, attorno alla scala principale, riproducono una foresta che vive al passaggio delle persone. Nell’artigianato di alto livello spicca il laboratorio Friul Mosaic, con i mosaici eseguiti a mano da artigiani formati nella Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo. Dall’isola di Burano, a Venezia, Emilia Burano ha pensato di trasferire anche agli yacht e i jet privati le sue skills, nel rispetto di un feeling famigliare, tramandato di madre in figlia sin dal 1800.Tradizione oggi riflessa in una gamma infinita di biancheria di lusso al 100% Made in Italy e Made in Burano. Made in Napoli invece Marine Leather, per i suoi pellami un’eccellenza artigianale dal 1930, in mostra nel suo luminosissimo stand. Poi i classici di sempre, come Team Italia Marine, leader nelle soluzioni per l’integrazione di plance e automazione navale, gli arredi di Paola Lenti, i tessuti di Loro Piana Interior, da sempre in prima linea sul fronte della nautica, la biancheria di Frette Bespoke e Fendi. Per non parlare di Prada, mai come quest’anno dominatrice delle scene sul mare e sugli schermi, poi molti altri che contribuiscono a rendere unici i 120 superyacht del Monaco Yacht Show, 56 dei quali italiani.
Donatella Zucca
Giornalista e scenografa