ARTISTA OGGI
ROBERTO RUSSO: passione, creatività e ispirazione alla base delle mie opere
…e tanta voglia di combattere con l’arte le ingiustizie della vita. Così il Maestro Russo che la critica ha definito il Caposcuola di una nuova corrente artistica, denominata “Il Fantasy Metropolitano si racconta nella rubrica “Artista Oggi” che ArteCultura Magazine inaugura per diffondere idee, messaggi, passioni, emozioni… che gli artisti di oggi esprimono nel loro lavoro
Con il Maestro Roberto Russo che la critica ha definito il Caposcuola di una nuova corrente artistica, denominata “Il Fantasy Metropolitano”, ArteCultura Magazine inaugura la rubrica intitolata “Artisti oggi” in cui i protagonisti dell’Arte Contemporanea raccontano in prima persona la loro storia, lavoro, idee, emozioni, messaggi e significati che intendono trasmettere con le loro opere.
Roberto Russo raccontaci la tua vita
Sono nato a Trebisacce nel 1966, una ridente e assolata cittadina sul litorale Jonico Calabrese. Ho frequentato il Liceo Artistico “della città dei Bruzi” e, a partire dal 1988, ho partecipato a numerose mostre collettive e personali del mio paese, e a vari premi di pittura estemporanea a Crotone e, successivamente, in alcuni paesi dell’Alto Jonio Cosentino. In seguito, negli anni che seguirono la mia piena maturità artistica, oltre che personale, ho lasciato la Calabria per andare, prima a Roma, dove ho anche avuto un approccio formativo con il mondo cinematografico e scenografico; poi a Bologna, dove tutt’oggi vivo e lavoro. La mia crescita professionale, culturale e umana è stata influenzata tantissimo dalle diverse esperienze, che ho maturato soprattutto nel campo artistico e poi, successivamente, nel campo cinematografico dove ho lavorato come figurante e comparsa in diversi film e nella pubblicità. La mia prima occasione sul set l’ho avuta in Calabria, nel film del Regista Gianni Leacche. In seguito, dopo aver lasciato la mia terra, ho conosciuto a Roma sui set di alcuni film, diversi Registi del calibro di Stefano Reali, Paolo Virzì, Fabrizio Costa; e attori molto bravi come Michele Placido, Giancarlo Giannini, Sabrina Ferilli, Raoul Bova, Beppe Fiorello, Massimo Wermuller, lo scomparso Pietro Taricone; e poi tanti altri. Nel corso degli anni, ho conseguito, pure, numerosi riconoscimenti e premi sia dal mondo artistico che accademico, e sono stato presente in numerose riviste e annuari d’arte contemporanea. Tra le mie partecipazioni, ricordo: la collettiva a Venezia Artexpo’ 2018, presso la “Scuola Grande della Misericordia”; la collettiva “Ciak Gallery Albatros” Parma 2018; il “Premio Internazionale Paolo Levi”, Milano 2018, presso Palazzo Clerici; la collettiva presso la galleria “Il Cerchio Cromatico” di Genova 2018; la collettiva presso il “Centro Cultural Montjuic” di Barcellona 2017; la mia presenza ai “Contemporanei nella città degli Uffizi,” a Palazzo Ximenes-Panciatichi di Firenze 2017;” e ai “Contemporanei nelle sale del Bramante” Roma 2017; la collettiva “Arte a Palazzo”, presso la Galleria Farini Concept di Bologna 2017, ecc. Ho esposto anche all’estero: a Parigi, a Stoccarda, a Barcellona, ecc.
Come sei arrivato a realizzare le tue opere?
Per me è importante la passione, la creatività e l’ispirazione che sono alla base di ogni mia opera. Se non avessi l’ispirazione e la passione, non riuscirei a dipingere, e non riuscirei a tirare fuori da me tutte le mie emozioni, che trasferisco sulla tela nuda. Detto ciò, le racconto come nasce un mio dipinto. Innanzitutto, ho bisogno di ascoltare in sottofondo della buona musica: di solito la mia preferita è quella del Grande Maestro Morricone, come per esempio le sue famose colonne sonore o ancora mi piace dipingere ascoltando la musica Jazz e alcune canzoni del famoso artista, ormai compianto, Cantautore Lucio Dalla. Poi segue di getto la preparazione della struttura del disegno, che io faccio direttamente a matita sulla tela; iniziando a rappresentare sempre uno o più riflettori, componenti essenziali e firma delle mie opere. Una volta terminata la composizione dei vari soggetti, passo alla scelta dei colori acrilici dalle tinte forti, dense e vivaci, che preferisco rispetto agli altri, perché asciugano prima e sono consistenti.
Cosa esprimono le tue opere? Quali messaggi vogliono dare?
Nelle mie opere cerco di esprimere a modo mio la realtà, che mi, o ci circonda, con particolare attenzione agli eventi attuali, ma posso, anche, evocare emozioni, già vissute da me o che potrei vivere; altre volte posso descrivere desideri inconsci, figure o sogni, che si materializzano e prendono consistenza nella dimensione reale; oppure restano ricordi, immagini, fantasie o mie personali rielaborazioni provate o rielaborate. Attraverso le mie opere trasmetto positività, ottimismo, speranza, leggerezza, goliardia e continua ricerca della luce, che viene emanata dai riflettori, che rappresentano in tutte le opere la mia firma e il tratto di riconoscimento. Tuttavia, nelle mie opere rappresento spesso, anche alcuni animali, come il gatto e il cavallo; oppure mi piace raffigurare in primo piano, anche, i volti di donne e uomini, giovani e ragazze con le bende sugli occhi, che forse inconsciamente nascondono “le brutture e la violenza della società moderna”.
C’è un’opera a cui sei maggiormente legato? E perché?
L’opera, a cui sono maggiormente legato è: “Gatti Multipli” degli anni Novanta, olio su tela, dedicata ai gatti, animali, a cui sono molto legato.
Cosa ti coinvolge di più quando sei creativo?
Innanzitutto lo stato d’animo in cui verso, poi, anche le emozioni che vivo durante la giornata; oppure le circostanze e situazioni…
Cosa vorresti che la gente apprezzasse di te?
Le persone pensando alla mia pittura o vedendo un mio quadro dovrebbero apprezzare la mia originalità, creatività e umiltà.
Cosa vorresti cambiare nel mondo?
In questi tempi vorrei che ci fosse nel mondo più pace, meno violenza e aggressività e che tutti gli uomini e le donne si relazionassero tra loro con molta tranquillità, al fine di trovare rispetto, valori e comunicazione sincera. Vorrei cambiare nel mondo le persone tristi e togliere dal mondo la guerra e la povertà.
L’arte esprime qualcosa che non riesce a manifestarsi visivamente, cosa per te è importante cogliere della realtà attuale?
Vivendo nella società o realtà attuale mi piacerebbe utilizzare la mia arte anche come denuncia dei fatti spiacevoli e negativi che accadono, e attraverso le tele trasmettere tanta serenità e positività: la vita è sempre bella anche quando ci sono momenti bui e dolorosi.
Con l’arte si racconta tanto dell’attualità ma anche del divenire, qual è il messaggio per te fondamentale che vuoi trasmetterci?
L’Arte deve diventare, secondo la mia visione, lo ribadisco, o uno strumento di denuncia verso i fatti e gli avvenimenti tristi, oppure deve trasmettere nello spettatore e in ogni individuo umano speranza, gioia, fede e coraggio, ecc.
Quali sono le caratteristiche personali che un buon artista deve possedere?
Prima di tutto una delle qualità che deve possedere un buon Artista è l’umiltà, poi, a seguire, viene la sensibilità, l’inclinazione e la passione; e per concludere la perseveranza e la ricerca continua della propria espressione artistica, a dare sempre il meglio, e a confrontarsi con gli altri artisti e con tutti coloro che amano l’arte a tutto tondo.
Consiglierebbe ad un giovane di svolgere questa professione?
Ad un giovane consiglierei questa professione, ma solo se realmente ci crede ed è appassionato; ed infine se è pronto a mettersi in discussione, anche nei momenti difficili, che questo tipo di lavoro comporta. Questa attività creativa ti assorbe molto tempo, studio, sacrificio e va vissuta sempre in divenire, poiché non c’è un traguardo o una fine, ma solo e sempre un punto di partenza e un arrivo di maturità stilistica. Bisogna, anche, essere pronti a crescere confrontandosi con gli altri, accettando, a volte, pure i giudizi negativi o i “pugni nello stomaco”.
Quali consigli e suggerimenti potresti dare a chi vorrebbe svolgere questa professione?
Nell’Arte non ci sono suggerimenti vincenti, ognuno di noi per riuscire nel proprio lavoro, deve scegliere le inclinazioni, la passione, il talento e una certa dose di incoscienza. La carta vincente può essere rappresentata solo nell’apprezzamento di chi sceglie di comprare una tua opera per abbellire uno spazio di lavoro, la propria casa o una parete e ti dice dopo che lo compra di andare avanti nella pittura, perché i tuoi quadri sono “meravigliosi”, “luminosi” e “belli”, che hai “uno stile tutto tuo” e che un tuo quadro lo riconosci tra “mille”.
“Vivendo nella società o realtà attuale mi piacerebbe utilizzare la mia arte anche come denuncia dei fatti spiacevoli e negativi che accadono, e attraverso le tele trasmettere tanta serenità e positività: la vita è sempre bella anche quando ci sono momenti bui e dolorosi”
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