INTERVISTA
PAOLO CONTICINI “Tootsie, un’esperienza di risate, amore e trasformazione”
Un musical che unisce comicità e riflessione, dove il travestimento diventa occasione di crescita personale. Nell’intervista ad ArteCultura Magazine, Paolo Conticini racconta come in Tootsie interpreta un ruolo intenso che mette alla prova tecnica ed emozioni, esplorando temi come l’empatia e il rispetto nel mondo contemporaneo.
Quando il travestimento non è solo una maschera per Michael, ma un’occasione per evolversi. Uno spettacolo che racconta di Dorothy che diventa una parte di lui, aiutandolo a crescere come persona, a trovare l’amore e a ripensare il suo modo di relazionarsi con gli altri. E ancora se il travestimento arriva ad offrire l’occasione di vivere un’esperienza unica: guardare il mondo da una prospettiva diversa. Paradossalmente, travestirsi da donna lo aiuta a diventare un uomo migliore.
Conticini lei è protagonista di Tootsie, un musical che debutta per la prima volta in Europa nei teatri italiani. Cosa significa portare in scena questa produzione?
“ È un’emozione grandissima. Tootsie è un musical brillante e profondo, che unisce divertimento e riflessione. Portarlo in scena in Europa, e farlo in Italia grazie all’adattamento di Massimo Romeo Piparo e al Teatro Sistina di Roma, è una grande sfida, ma anche una soddisfazione immensa”.
Come attore e conduttore televisivo applaudito, cosa l’ha attratto di questo progetto teatrale?
“Sinceramente mi ha colpito subito la complessità del ruolo. Michael/Dorothy è un personaggio unico, che richiede di passare continuamente da un’identità all’altra. È una prova che mi stimola, sia a livello tecnico che emotivo. Inoltre, il messaggio del musical è incredibilmente attuale e importante. Perchè pur di trovare lavoro, Michael non esita a traverstirsi da donna: e in questo modo riesce a farsi assumere. E comunque Tootsie non segna solo il punto di incontro tra i pensieri sovvesivi di quella New Hollywood e il pubblico anni 80, ma concentra l’attenzione sui modi – coercitivi e preordinati – con cui al femminile è concessa l’espressione di sé. Al cinema Dustin Hoffman è stato magistrale in questa interpretazione. Io umilmente spero di piacere al pubblico”.
La commedia è nota a tutti grazie al film; divertente, romantica, sì ma con una vena dissacrante. Quali sono gli ingredienti principali di questo spettacolo?
“Tootsie è un mix perfetto di comicità, emozione e critica sociale. Fa ridere, ma ti fa anche pensare. Racconta il mondo dello showbusiness con ironia e, al tempo stesso, affronta temi profondi come il rispetto, l’amore e l’identità. È uno spettacolo che resta nel cuore”.
Nella sua carriera ha sempre alternato teatro e televisione. Qual è la chiave per affrontare questi mondi diversi?
“La passione e la voglia di mettermi sempre alla prova. Ogni progetto, che sia uno spettacolo teatrale o un programma televisivo, ha la sua unicità. In entrambi i casi, l’obiettivo è lo stesso: emozionare e coinvolgere il pubblico”.
Tootsie esplora anche il rapporto tra i sessi e il ruolo della donna nella società. Come ha vissuto questi aspetti interpretando Michael e Dorothy?
“È stato un viaggio di scoperta. Interpretando Dorothy, mi sono reso conto delle difficoltà che le donne affrontano per essere ascoltate e rispettate. È una lezione che mi ha fatto riflettere molto, sia come attore che come uomo”.
Qual è il messaggio che vorrebbe che il pubblico portasse a casa dopo aver visto Tootsie?
“Spero che il pubblico comprenda l’importanza di mettersi nei panni degli altri. Tootsie mostra come l’empatia e il rispetto possano renderci persone migliori. E poi, ovviamente, vorrei che si divertissero e si emozionassero”.
Oltre al teatro, lei è impegnato in TV con Cash or Trash. Come riesce a conciliare questi due mondi?
“Con tanto entusiasmo e organizzazione. Cash or Trash è un progetto che mi diverte moltissimo, perché unisce intrattenimento e cultura. Passare dal palco alla TV è stimolante, mi permette di esplorare lati diversi della mia personalità”.
Il mondo delle aste è protagonista di Cash or Trash. Cosa ha scoperto grazie a questo programma?
“Il mondo delle aste, devo confessarlo, non lo conoscevo affatto. Invece è un mondo bellissimo! Conoscere la storia degli oggetti e di chi li porta è un arricchimento continuo, per me e per il pubblico. L’umanità è dappertutto: ogni oggetto racconta una storia, e dietro ogni storia c’è una persona. Inoltre, Cash or Trash è un programma che non alza la voce, uno di quelli in cui ognuno può ritrovare qualcosa di sé. È proprio questo che lo rende così speciale”.
Ha un rapporto speciale con il pubblico. Cosa significa per lei il loro affetto?
“È tutto. Sapere che il pubblico mi segue con affetto, sia a teatro che in TV, è la più grande ricompensa per il mio lavoro. Mi spinge a dare sempre il massimo”.
Conticini, c’è un ruolo o un progetto che sogna ancora di fare?
“Mi piacerebbe continuare a lavorare su progetti che mi emozionano e mi sfidano. Il sogno più grande, però, è quello di continuare a regalare sorrisi e momenti indimenticabili al pubblico”.
“È stato un viaggio di scoperta. Interpretando Dorothy, mi sono reso conto delle difficoltà che le donne affrontano per essere ascoltate e rispettate. È una lezione che mi ha fatto riflettere molto, sia come attore che come uomo”
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