TEATRO & SPETTACOLO
MONICA GUERRITORE “Chi avrà il Token vivrà il mio mondo”
Per l’eclettica attrice italiana questi innovativi strumenti digitali permetteranno agli artisti di stringere un nuovo rapporto più diretto e coinvolgente con i fan e gli estimatori. E apriranno la strada alla partecipazione attiva del pubblico che ne condividerà iniziative, idee e impegno artistico
“Questo lancio apre la strada alla partecipazione attiva del pubblico. È una occasione per tutti gli artisti. Un sistema innovativo che permette una nuova ‘engagement experience’ per i fan e gli estimatori del lavoro di un determinato artista che ha così la possibilità di superare certi meccanismi che ne condizionano la creatività”. Una ne fa e cento ne pensa: l’unica artista italiana mai banale che non smette di stupire lasciandosi portare senza paura su nuove strade, spesso crearle da zero ed essere vincente, coinvolgente, unica attrice in assoluto che sa rimettersi alla prova e ricominciare daccapo senza aver paura e senza guardarsi indietro mai: è Monica Guerritore. Da quando è quasi bambina non si è mai accontentata di cercare parole, allineare, giudicarle, cancellarle, sostituirle. Per scrivere, non libri, non romanzi non saggi: perché i saggi hanno qualcosa da dimostrare. E invece lei ha solo qualcosa da rifiutare, qualcosa da segnalare, qualche angolo buio da illuminare. Monica Guerritore e il suo grido. Ecco, sì, un grido, una perorazione. È la cronaca di una donna libera nel pensiero e avanti anni luce rispetto ai tanti, troppi ancorati alle vecchie dinamiche del fare spettacolo.
Monica Guerritore, la sua nuova opportunità è un grido di svecchiamento del fare teatro di oggi?
“Ti dico solo che da oggi sono disponibili i miei token digitali, cioè i MGR Token destinati al pubblico che con me vuole condividere attività e impegno artistico. In pratica i Token diventano il nuovo strumento, il mezzo che permette a chi li possiede di entrare a far parte del mondo di un artista, di diventarne sostenitore attivo, di condividerne la visione, i progetti, le idee. Perché la domanda è questa: tu spettatore dici che io artista ti ho dato tanto? Che condividi la mia idea di teatro e di quello che porto in scena? Ecco allora è venuto il momento in cui puoi restituire questa fiducia con i token. Un modo per mettersi a disposizione, per restituire quello che hai avuto come spettatore. Sai quante volte mi è capitato di sentirmi dire: tu mi hai dato tanto. Ecco allora, adesso bisogna che queste persone capiscano che i tempi sono difficili e c’è bisogno di altre persone che una tantum possano mettere al riparo l’attività artistica per elaborare i progetti anche per gli altri per chi non può pagare i Token”.
Una specie di sostegno non solo morale.
“Esattamente: con la difficoltà di reperire fondi per la cultura per sostenere artisti viventi e non Caravaggio o delle statue, dico ai non morti che poi ci sono i vivi da sostenere, che devono creare arte. Mecenate è una parola bellissima e mi è tornata in mente a Firenze alla Pergola perché un Token è l’immagine dove puoi apporre anche il tuo nome unico e irriproducibile e per sempre sarai ringraziato e presente alle prime e avrai i posti tutti tuoi, da mecenate. Il tuo acquisto sarà bloccato in un conto dedicato dove ogni mecenate mette i suoi 100 euro o quanto gli pare. Sono un’interprete dell’arte, ma anche una influencer-art. Le aziende lo detraggono dalle tasse e sul tuo token ci sarà la tua fotografia. Ho già alcuni mecenati che già da un po’ vengono ai miei spettacoli e hanno il loro posto riservato che nessuno può toccare”.
Quando pensa di presentare ufficialmente questo progetto unico?
“L’11 dicembre al Teatro della Pergola di Firenze: sono mesi che tiriamo l’anima coi denti tra pandemie, guerra, rischio atomico, crisi economica, paura per l’inverno, che sia freddo o instabile o che ci impedisca ogni concreta elevazione inchiodandoci ai soli problemi alimentari. Ma di pari passo ci sono le responsabilità della cultura di quel che possiamo e dobbiamo fare per la cultura, impegnarsi a cambiare perché tutto sta cambiando, tutto sotto il nostro naso. Inutile far finta che non sia così. Bisogna cambiare nel nome della cultura e prenderne atto”.
Lei è la prima attrice a lanciare i propri token digitali: ma non ha dubbi sulla risposta del pubblico?
“No perché saranno destinati a promuovere valori, assets, attività artistiche e sociale tutte alla luce del sole, chi avrà il suo token potrà controllarne lui stesso i movimenti. Ho sempre avuto un rapporto diretto, vero, sincero e creativo con il pubblico che mi ha sostenuta, che sento vicino e che voglio rendere partecipe e parte attiva dei progetti e dell’impegno che ho protetto e portato avanti attraverso gli anni.
Tutte noi sappiamo quanto sia complicato nel mondo della produzione artistica passare dalla prima fase, quella di ideazione, alla seconda, cioè la realizzazione del progetto reale e concreto. Il mondo produttivo ha porte d’ingresso strettissime per tutti ma per una donna, quale che sia la sua esperienza, le qualità dimostrate e apprezzate, è ancora più difficile. Da quando cammino ‘da sola’ ho lottato il triplo dei miei colleghi maschi per dare corpo alle mie idee. Ora è arrivato il tempo di passare dall’essere parte dell’ingranaggio a diventare motore dell’ingranaggio”.
Della serie: si può tornare a riflettere in diversi modi sulla figura di Giovanna d’Arco e nella memorabile interpretazione di Monica Guerritore, e poi vedere una donna che si sente investita di un compito politico e civile di rilievo. O una visionaria pronta a difendere le sue utopie. E così grazie ai Token oggi in qualche modo quella Giovanna lì è proprio tornata.