INTERVISTA
GIULIA MAZZONI “Il mio viaggio musicale alla ricerca di armonia”
Una vita nella musica quella della pianista Giulia Mazzoni. Che in questa intervista ad ArteCultura Magazine racconta la sua eccezionale carriera, e la sua volontà di trasmettere, attraverso la musica, le emozioni dell’animo umano e l’universalità delle esperienze.
“L’obiettivo della mia musica, e anche il mio desiderio più grande, è quello di renderla vicina a tutti, di fare emozionare grandi e piccini e rompere quelle barriere che a volte possono renderla distante e difficile”. C’era una volta una bambina che si chiamava Giulia Mazzoni che fin da piccola ha dimostrato un talento straordinario per la musica. Tutto è cominciato dall’asilo dove c’era un pianoforte abbandonato in un’aula, e Giulia sentì forte il richiamo di quei tasti bianchi e neri. Subito le sue insegnanti ne riconobbero il talento e così iniziò a comporre senza conoscere altro che la melodia, dimostrando una connessione profonda e innata col pentagramma. La storia di Giulia Mazzoni, come nelle favole, ha già un finale rosa, uno dei suoi colori preferiti: non solo oggi è una delle più celebri pianiste del suo tempo, ma anche compositrice che propone la sua musica. Vita e carriera sono state influenzate da questa intensa passione che percepisce come parte essenziale della sua identità. Nata a Prato, residente a Firenze Giulia Mazzoni, classe 1989, ha vinto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Ciampi. Poi ha tenuto concerti in Italia e all’estero, con tour sold out nei più importanti teatri dell’Asia. Se non bastasse, insegna in diverse masterclass ed è richiesta per importanti trasmissioni televisive. Ha partecipato al Tedx Milano, Corriere La Lettura, Triennale, Università La Sapienza di Roma, Università Cattolica di Milano, Ambasciata Italiana a Pechino, Istituto Italiano di Cultura a Pechino, Design Week Milano, Istituto Marangoni. E in ultimo, pochi giorni fa, il concerto applauditissimo all’ippodromo di San Siro. Un curriculum lungo così per giovane donna. Giulia Mazzoni, capelli cortissimi color platino, gli occhi vivissimi, il sorriso accogliente.
Ci racconta della folgorazione col pianoforte?
“Nella mia scuola elementare c’era un pianoforte in un’aula che giaceva abbandonato. Questo strumento è diventato il mio migliore amico: ogni volta che potevo giocare col pianoforte, componevo delle melodie senza conoscere la musica, componevo pur essendo piccolissima. Neppure io me lo spiegavo questo trascinamento. Un’attrazione che mi partiva da dentro, senza un motivo preciso. Questa scoperta d’amore, questo segreto, alla fine l’ho rivelato ai miei genitori e loro sono stati molto felici, incuriositi, non mi hanno per niente ostacolato, ma anzi, spronata ad approfondire. Allora ho cominciato a studiare: prima alla Giuseppe Verdi di Prato con Susanna Sgrilli e poi ho proseguito al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano con Mario Garuti. Ogni volta, ogni ora, ogni giorno, l’armonia per me è stata ed è una sorpresa”.
Che sensazioni le dà la musica?
“La musica è trasporto: di sicuro mi ha migliorato e mi migliora la vita, perché attraverso di essa riesco, anche quando sono triste o arrabbiata, a ritrovare l’armonia con il mondo che mi circonda: la cosa più importante nella vita per me è saper stare in equilibrio. Soprattutto per me che sono molto in disequilibrio. Ma quando suono, mi torna tutto. È come se le cose, i problemi, le confusioni si sistemassero e finissero al loro posto”.
Tanti successi in giro per il mondo, tra i quali l’apertura della stagione del Maggio Musicale Fiorentino: se le dico YAS, lei cosa mi risponde?
“È il titolo del mio ultimo progetto. YAS è un album uscito a gennaio, che diventerà in settembre un grande concerto a Prato, la mia città: nello stesso festival ci saranno anche Francesco De Gregori e The Kolors. Sono molto felice di questo concerto per pianoforte, orchestra ed elettronica, perché dialogherà con la Yas Symphony Orchestra composta anche da professori dell’orchestra del Maggio Fiorentino che saranno integrati da interventi musicali elettronici e di percussione. Sarà, voglio che sia, un viaggio emozionale alla scoperta della nostra anima con le note di ‘Yas. – Your anima system’, il mio nuovo concetto-progetto di musica strumentale, che sia popolare ed inclusiva e una specie di viaggio emotivo ed onirico. Ci sarà anche la danza contemporanea con la partecipazione della Yas Dance Project che eseguirà le coreografie curate dal maestro Luca Lupi. Vorrei fosse un viaggio emozionale per tutti, alla scoperta della nostra anima attraverso le note di questo album che significa ‘Your anima system’”.
Che produzione ha con tutto questo spiegamento di forze?
(Ride) “In effetti si tratta di una produzione internazionale registrata tra Los Angeles, Praga, Firenze e Prato: questo disco è prodotto da Thom Russo che ha vinto 16 Grammy Awards”.
Giulia, ascoltarla suonare il pianoforte è un viaggio quasi immersivo.
“I miei concerti in effetti esprimono una nuova musica strumentale, popolare ma vibrante e spero vivamente sia inclusiva: io ce la metto tutta per creare un viaggio onirico ed emotivo nel sistema dell’anima di ognuno di noi. In tutti i miei concerti e anche a Prato, ci saranno proiezioni e immagini su grande schermo: un vero e proprio show con il pianoforte protagonista”.
Grintoso anche il suo look.
“Dentro sono da sempre un po’ rock, mi piace la moda, e giocare con diversi elementi. Ma anche raccontarmi attraverso gli abiti che scelgo. Al concerto al teatro del Maggio per esempio avevo indossato un abito lungo di Max Mara, nero, con la coda che si poteva staccare, in effetti, molto rock. La musica è una specie di crossover che ha dentro tanti linguaggi”.
Giulia, c’è un momento tutto suo?
“D’estate mi piace andare a casa mia, all’Isola d’Elba, a Capoliveri. È qui che mi diverto e mi sento libera: vado da sola nella mia barca che piloto in mezzo al mare dove sento le melodie che non ci sono. E poi le scrivo”. Perché a questo serve pensare alla musica: per tessere la tela delle relazioni anche in mezzo al mare. Da remoto: c’era una volta una bambina.
“La musica per me è trasporto, migliora la vita, perché attraverso di essa riesco, anche quando sono triste o arrabbiata, a ritrovare l’armonia con il mondo che mi circonda”
Giornalista