INTERVISTA
PATRIZIA COLETTA “Il teatro, veicolo per una ripresa sostenibile e inclusiva”
Il teatro può essere un antidoto potente per superare le sfide e creare un futuro sostenibile. Ne è convinta Patrizia Coletta, al timone da 12 anni della Fondazione Toscana Spettacolo, che in questa intervista ad ArteCultura Magazine, illustra l’impegno dell’istituzione da lei diretta nel diffondere il più possibile la cultura teatrale
“La Fondazione Toscana Spettacolo? È un’istituzione costituita dalla Regione Toscana nel 1989 per diffondere lo spettacolo dal vivo nel più ampio territorio regionale, per tutte le potenziali fasce di destinatari. Nel 34° anno di attività e al mio 12° anno di direzione si contano oltre cento luoghi per spettacoli e altre iniziative, dai bellissimi teatri storici ai musei, alle scuole. Dai borghi più piccoli e decentrati ai capoluoghi. Dai Comuni con meno di 5mila abitanti a quelli che superano i 50mila, da quelli che hanno una natalità ridotta, a quelli abitati da studenti e famiglie giovani con figli piccoli. Un patrimonio architettonico e ambientale fatto di teatri tra i più belli d’Italia, di sale delle cooperative artigiane e operaie del ‘900, ma anche di ville, parchi, giardini, musei”. È un duro lavoro, ma nello stesso tempo un impegno fantastico che non ha mai spaventato Patrizia Coletta, direttrice di Fondazione Toscana Spettacolo. Una bella donna, gli occhi chiari e limpidi, nata a Torino, laureata in Storia del teatro all’Università di Torino specializzata in Organizzazione teatrale presso la Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano. È dal 2011 che dirige con grande successo la Fondazione Toscana Spettacolo, Circuito Multidisciplinare della Toscana.
Coletta, siamo in estate, cominciamo da qui: la FTS ha previsto iniziative?
“Sì, sono iniziate in queste settimane le attività estive all’aperto che arricchiscono l’intenso lavoro svolto nei mesi scorsi dalla Fondazione Toscana Spettacolo con la programmazione delle stagioniinvernali 2022/23. Un insieme di attività che da ottobre 2022 a maggio 2023 ha coinvolto 81 spazi in circa 60 Comuni, per circa 700 appuntamenti che hanno riempito tanto i teatri più belli della regione, quanto i luoghi di spettacolo e di cultura meno convenzionali, senza dimenticare le scuole, facendo registrare il ritorno alle piene affluenze con oltre 151 mila presenze. Un progetto multidisciplinare, complesso, articolato e radicato sui territori, che coniuga con armonia qualità e quantità, tanto che anche per il 2022 il Ministero della Cultura ha riconosciuto la Fondazione quale primo tra i Circuiti Regionali Multidisciplinari in Italia, secondo i più alti valori attribuiti per qualità artistica e dimensione”.
Grande impegno per grandi numeri dunque.
“Questo è il perimetro del “grande viaggio” che Fondazione Toscana Spettacolo percorre ogni anno con oltre 1.000 appuntamenti sul palco e dietro le quinte, e che conferma la vocazione di un’istituzione capace di accogliere una comunità composta da tanti pubblici, con esigenze e aspettative diverse, e di svolgere funzioni complementari e plurali. La messa a frutto di questo patrimonio, animandolo di contenuti di qualità, è il compito istituzionale di FTS: distribuire spettacoli di qualità sia nella grande struttura teatrale, sia nel piccolo teatro di provincia, con continuità, con attenzione alle diversità territoriali, con una cura sempre più attenta verso gli spettatori garantendo l’accessibilità più ampia, a partire dai prezzi per biglietti e abbonamenti”.
Coletta la cosa bella è che il teatro sia ancora un’arte frequentata e non poco.
“Certo e i numeri, che pure confortano i termini di misurazione degli investimenti ed evocano le opportunità culturali, occupazionali ed economiche messe in campo per i cittadini e per i lavoratori dello spettacolo, non sono l’unico parametro su cui poggia l’impegno di FTS. Non sarebbe possibile raggiungere questi dati se alle attività di spettacolo non si affiancasse un costante lavoro, dedicato al pubblico e agli artisti. Laboratori, corsi, rivolti alle varie fasce anagrafiche e sociali, rapporti con Università e scuole di ogni ordine e grado. La formazione e il rinnovamento del pubblico e della scena sono un pilastro fondamentale delle nostre attività, tali da rivestire un ruolo fondamentale nel contesto sociale dei nostri territori, che va oltre la promozione dello spettacolo. Costituiscono infatti un importante tessuto connettivo culturale e aggregativo, soprattutto per i giovani. Ecco, quindi, che un’attenzione particolare è rivolta ai più giovani, dai più piccoli agli adolescenti”.
Parliamo di età-teatrabile allora.
“La fascia d’età più duramente segnata dalle restrizioni della pandemia, che in molti casi ha aggravato difficoltà già radicate. Un’età però ricchissima di slanci che il teatro può contribuire a valorizzare perché insostituibile strumento di incontro, di partecipazione e di crescita, sia in platea che praticato nei laboratori e sul palcoscenico. Da qui il “Progetto Scuole” che ogni anno coinvolge oltre 50 istituti scolastici della Regione, per non parlare del progetto “Teatro? parliamone! – I linguaggi del teatro a scuola” che ha visto l’adesione di 2.275 partecipanti da 12 regioni. Il corso – rivolto a educatori, docenti e artisti – ha lo scopo di avvicinare scuola e teatro per rafforzare la collaborazione tra questi due mondi in una logica di scambio reciproco e rispondere con strumenti adeguati ai bisogni degli studenti. Il corso giunto nel 2023 alla seconda edizione è frutto dalla collaborazione tra INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) e A.R.T.I. (Associazione delle Reti Teatrali Italiane). Fondazione Toscana Spettacolo ne è ideatore e capofila e coinvolge i Circuiti di Friuli-Venezia Giulia, Puglia, Marche, Campania, Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Lazio, Trentino, Veneto, Abruzzo e Molise”.
Obiettivo finale?
“Contrastare la povertà educativa, grazie alla collaborazione attiva fra famiglie che stringono un patto finalizzato a realizzare insieme uscite destinate ai più piccoli al cinema, a teatro, nei musei, nelle librerie ed altre esperienze di fruizione culturale, dal luglio 2022 Fondazione Toscana Spettacolo onlus ha attivato ad Arezzo l’”Affido culturale” con il Comune di Arezzo, la Fondazione Arezzo Comunità. Arezzo è entrata così ufficialmente a fare parte della rete nazionale del più ampio progetto Affido culturale, selezionato dall’Impresa Sociale con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile con cui è partito nel 2020 nelle città di Napoli, Roma, Modena, Bari, alle quali si sono aggiunte nel 2021 Milano e, a inizio 2022, anche Teramo e Cagliari. Il progetto ha l’obiettivo di mobilitare, contro la povertà educativa, alcune “famiglie risorsa”, valorizzando l’esperienza dell’affido familiare, ma declinandola sullo specifico della fruizione di prodotti e servizi culturali. L’idea di fondo è semplice ma preziosa: genitori che abitualmente portano i figli al cinema, a teatro, al museo o in libreria possono portare anche un altro bambino, eventualmente accompagnato da un proprio familiare adulto, che altrimenti non farebbe esperienza di questi luoghi per differenti cause. Si attiva così un insieme di fruizioni culturali condivise, per il tramite delle quali famiglie-risorsa e famiglie-destinatarie stringono un patto educativo che si avvale di un sostegno complessivo multidimensionale promosso dagli enti culturali del territorio. Ecco questi sono solo alcuni esempi di attività che poggiano su una missione istituzionale e si alimentano di una precisa volontà”.
A cosa puntate in sostanza?
“La nostra ambizione in questi tempi difficili consiste in questo: contribuire a rendere concreta l’idea che la cultura sia un possibile antidoto alle difficoltà e alla crisi, capace di creare lavoro e sviluppo, per una ripresa sostenibile e inclusiva nel segno della solidarietà e della coesione sociale. Il teatro è il veicolo più efficace e più straordinario perché questo sia reso possibile”.
Idee e impegni di una signora del teatro: che sono un po’ come figli piccoli che succhiano energia, voraci. E comunque bellissimi.
Patrizia Coletta dal 2013 al 2015 ha un incarico di docenza presso l’Università degli studi di Firenze per Laboratorio di produzione ed organizzazione teatrale per gli studenti del corso di Studio di Progettazione e gestione di eventi e imprese dell’arte e dello spettacolo ed è oggi presidente di A.D.E.P. -Associazione danza esercizio e promozione- e vicepresidente di A.R.T.I.- Associazione delle reti teatrali italiane – in sede Agis/Federvivo, di cui è componente l’ufficio di presidenza.
Attraverso la magia delle scene e delle parole, il teatro apre le porte della conoscenza, ispira la creatività e nutre l’anima degli spettatori
Giornalista