SPETTACOLO
DARIO BALLANTINI “Parlo al pubblico con la voce e l’anima dei personaggi che mi ispirano”
Come lo stilista Valentino, Gino Paoli, Nanni Moretti … E ora il grande Lucio Dalla. Non c’è niente da dire, le imitazioni di Dario Ballantini, il mago del trasformismo, sono incredibilmente vive ed empatiche. Come fa? Ne parla lui stesso in questa intervista ad ArteCultura Magazine. Dove racconta anche come, e quando, è nata la sua passione per Dalla, che lo porta oggi a farlo rivivere sul palco
“Sono stato innamorato della musica di Lucio Dalla da sempre: al liceo sui miei diari c’erano le sue foto, le parole delle canzoni, i miei disegni che erano ritratti. Lucio li ha anche visti questi appunti scolastici e si è meravigliato. Questo progetto è un omaggio a un cantautore che ha dato tanto a tutti: spero che dovunque sia, ne sia felice”. Dario Ballantini, professione trasformista, una fama cresciuta dopo l’imitazione dello stilista Valentino a Striscia la Notizia; ma anche (e molto) artista figurativo che tra tele e pennelli ha girato in lungo e largo l’Italia tra decine di mostre personali con enorme successo di critica e pubblico.
Adesso annuncia le nuove date dello spettacolo “Da Balla a Dalla. Storia di un’imitazione vissuta” che andranno in scena martedì 24 gennaio al Teatro Ambra Jovinelli di Roma, giovedì 26 gennaio al Teatro Celebrazioni di Bologna e giovedì 9 febbraio 2023 al Teatro Puccini di Firenze.
Ballantini, come nasce l’omaggio a Dalla?
“Lucio dalla è stato per me, ed è, un sogno realizzato perché era il soggetto di tanti miei ritratti adolescenziali durante la mia passione smisurata per il suo mondo musicale che corrispondeva agli anni del liceo artistico (e non solo). Quello che mi è capitato nella vita, cioè di averlo tra i miei sostenitori della pittura e diventare suo amico, mi ha dato modo di tirare fuori questa sua imitazione che è soprattutto un atto d’amore, con il quale posso parlare al pubblico. E c’è tutta la potenza della sua produzione artistica diventando lui sul palco e cantando 14 canzoni scelte da me per vari motivi”.
È un anno importante vero?
“Sì, perché siamo a 10 anni dalla sua scomparsa ed avere un mio dipinto nella mostra itinerante che lo riguarda, col volto toccato da lui e dipinto per metà, è una sincronia importante. Rispetto alla prima stesura ci sono delle varianti: ho realizzato io due video perché mi sarebbe piaciuto vedere dei video sulle sue canzoni che non hanno il videoclip. L’altro è l’intervento di mia figlia Ilaria che fa l’attrice e mi farà una figurazione sul palco in penombra come se ci fosse una piccola visita di Lucio allo spettacolo che è in giro da otto 8 anni”.
Non è una cosa anomala far rivivere e riportare in scena il fantasma di qualcuno?
“Mi chiedo più che altro, cosa significhi avere questi strani doni – doti di comunicazione particolare. Se da un lato infatti, con la pittura, dimostro la mia voglia di capire l’essere umano in tutte le sue sfaccettature e varianti, dall’altra spesso mi meraviglio di essere ‘diventato’ decine di persone diverse da me. Forse devo dimostrare che siamo tutti un po’ la stessa cosa, che siamo tutti un po’ sulla stessa barca o che è sempre importante stare nei panni degli altri?”.
Ballantini, lei ha ben tre spettacoli in giro nei teatri italiani, e così diversi tra loro.
” In effetti c’è il mio storico su Ettore Petrolini, che è anche un impegno a tenere viva la memoria del padre di tutta la comicità italiana, del quale ricostruisco otto personaggi spiegandone la genesi e che si è aggiudicato anche il premio Petrolini per la prima volta assegnato ad un attore non romano. L’altro, invece, è nuovo e l’ho creato per i miei 4O anni di attività che scoccano ora: uno show delle mie 10 imitazioni preferite, pescate anche dagli anni lunghi della gavetta, quindi anche inedite, correlato da filmati e trucchi dal vivo, dal titolo “Lo spettacolo di Ballantini -conseguenze di quarant’anni nei panni di altri “in cui racconterò anche tutti gli episodi dei faccia a faccia con i personaggi imitati”.
In questi 40 anni, quali sono state le sue imitazioni migliori?
“Per quanto riguarda il mondo dello spettacolo, Gino Paoli e Nanni Moretti le più perfette; la più divertente Valentino, il politico più azzeccato Ignazio La Russa, che avevo già imitato nel 1995 e che ripropongo adesso essendo diventato presidente del Senato”. Con Ballantini la preziosa testimonianza di un tempo che alla fine non è più di nessuno, perché non è questo il tempo in cui è anche lui cresciuto e si è formato.
“Forse devo dimostrare che siamo tutti un po’ la stessa cosa, che siamo tutti un po’ sulla stessa barca o che è sempre importante stare anche nei panni degli altri”
Giornalista